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Questa produzione di teatro danza è un lavoro condiviso con l’artista figurativo Beppe Corna e si svolge all’interno della sua mostra. Il lavoro creativo di Corna indaga costantemente l’uomo e i suoi dilemmi più profondi. È possibile scorgere un’affinità con i temi scelti da Pina Bausch nei propri “Stu?cke”. Per Pina Bausch gli oggetti utilizzati per la scenografia sono oggetti comuni, le cui funzionalità e valenze vengono spesso stravolte. Tra corpi e scene s’instaura un rapporto dialettico. In questa mostra Beppe Corna coglie proprio un oggetto comune, la porta dietro la quale si intravvedono delle figure e ne stravolge la funzionalità. Il tema della mostra e di conseguenza del pezzo di teatro danza, come già dice il titolo, sono i confini, che siano i confini tra stati/continenti oppure i confini di una stanza, i confini e limiti della nostra libertà oppure della nostra mente. Ci domandiamo: dentro o fuori? Le figure che si intravedono sono dentro o fuori? Fuori supplicando accoglienza, dentro negandola? Non ci sono scappatoie, non possiamo essere neutrali, il confine esiste ed è dentro di noi. concetto: Sabine Raffeiner, Beppe Corna coreografia: Sabine Raffeiner e i danzatori regia + costumi + produzione: Sabine Raffeiner interpreti: Fosca Schiavo, Hugo Olagnon, Silvia Greghi Foto & Video: Christian Lang musiche: autori vari regia luci: Carlo Quartararo Kunstwerke | opere d’arte: Beppe Corna