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Icona mondiale della danza da oltre quarant’anni, Bill T. Jones approda al festival per l’inaugurazione in Teatro della 34a edizione con un dittico composto da Story/, brano relativamente recente del suo ricco repertorio e D-Man in the Waters, capolavoro del 1989 ripreso nel 1998 e danzato anche da altri ensembles nel mondo. Due lavori presentati nell’ambito delle serate denominate Play and Play: An Evening of Movement and Music dove, di volta in volta, Jones inserisce e accoppia pezzi nati in relazione stretta con la partitura musicale. Story/, creato nel 2013, è l’ultimo tassello della ricerca della compagnia su Indeterminacy di John Cage, composizione che celebra la creazione aleatoria. Sulla scia del precedente Story/ Time, in questa coreografia si fa uso di una serie di movimenti ‘scelti a caso’ sul Quartetto per archi n. 14 (La morte e la fanciulla) di Franz Schubert, creando una conversazione straordinaria tra musica e movimento. D-Man in the Waters, invece, è un blockbuster. Nacque nel 1989 dedicato alla memoria del danzatore Demian Acquavella scomparso a soli 32 anni di AIDS, e fu rimontato nel 1998 (entrò anche nel repertorio dell’Alvin Ailey American Dance Theatre e di MaggioDanza). Vincitore di un Bessie Award, è un pezzo che celebra la vita e la capacità dell’essere umano di reagire. Sull’Ottetto per archi in mi bemolle maggiore Op. 20 di Felix Mendelssohn Barthaldy, il pezzo è considerato uno dei maggiori esempi dell’estetica postmoderna, immortalato anche in un documentario dal canale televisivo statunitense PBS intitolato D-Man (dove D sta per Demian).