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di e con Marta Cuscunà, Giuliana Musso, Antonella Questa. Superman era un giornalista. Batman un miliardario. Le super eroine non sono mai riuscite a fare carriera. “Il miglior rimedio per valorizzare le qualità delle donne è creare un personaggio femminile con tutta la forza di Superman ed in più il fascino della donna brava e bella”. Così scriveva William Moulton Marston, ideatore di Wonder Woman, la prima eroina femminile dei comics. Eppure, anche se sei forte come Superman, essere femmina comporta degli svantaggi: mentre si trovano notizie sulla professione e lo status sociale dei super eroi maschi, della carriera delle loro colleghe donne sappiamo poco o nulla. Forse, pur essendo dotate di abilità sovrumane, nemmeno alle nostre sorelle bioniche è concesso di rompere il soffitto di cristallo che le allontana dall'autonomia economica e da una reale parità con gli uomini nel mondo del lavoro. E poi l’amore... Superman ha una dolcissima fidanzata. Batman è un vero playboy, forse è bisessuale. Wonder Woman rinunciò ai suoi superpoteri per stare vicino al suo innamorato che però venne ucciso nell’episodio successivo. Le super donne in generale sono un po’ sfortunate in amore. Da questa suggestione nasce un reading in cui i dati statistici si intrecciano ai racconti biografici e la realtà è raccontata con l'arma a doppio taglio della satira. Un breve esercizio teatrale per dare spazio a legittimi interrogativi sullo stato dell’arte dell’indipendenza economica delle donne in Italia. Compagnia La Corte Ospitale da un'idea di Maria Silvia Sacchi e Luisa Pronzato, giornaliste di La27ora – Corriere della Sera / direzione tecnica Claudio Parrino, Erika Borrella, Daniele Passeri / elementi scenici Francesca Laurino / organizzazione Miriam Paschini