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In scena le malizie della canzone napoletana. Con: Gennaro Cannavacciuolo e con la partecipazione del Trio Bugatti Torna a furor di popolo (dopo il trionfo dello spettacolo su Domenico Modugno) il “principe dell’operetta e del teatro comico” (ma anche attore drammatico straordinario) erede della tradizione di Eduardo e di Pupella Maggio. Gennaro Cannavacciuolo rtorna con il suo spettacolo più famoso, più rappresentato e più lodato dalla critica: Gran Varietà, una carrellata sulle malizie e sulle licenziose licenze della canzone napoletana e della ribalta minore. Recuperando con spirito arguto il repertorio dell’avanspettacolo, del caffè-concerto, della rivista, Cannavacciuolo si immerge in una lunga promenade a ritroso negli anni tre il 1880 e il 1940 attraverso i tempi e i modi espressivi di uno show a «luci rosse», ma elegante, colto, comico ma anche sentimentale. I testi rivisitati sono di autori come i celeberrimi Pisano-Cioffi, Gill, Ripp e di altri popolari che fecero la fortuna della canzonetta sceneggiata.