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A volte ci si deve estrarre dalla vita normale, per scoprire di vivere la propria vita lontano da se stesso. Il pezzo si sviluppa sulla presa di coscienza del mondo reale - quello della danza -, del mondo virtuale - quello del video - e quello del suono - ossia della musica - mediante tecniche di sovrapposizione, mise-en-abyme, trasposizione e modulazione. Un gruppo di bambini si muove attraverso questi tre piani contenutisticamente autonomi ma formalmente intersecati in modo congruo tra loro come in una sorta di mondo pluridimensionale. Con Evelin Stadler e un gruppo di bambini in collaborazione con MurX Theater Academy