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Mountain Xtreme – spostare i limiti in montagna L’immagine romantica di escursionisti allegri o della cordata soddisfatta in vetta è molto diffusa ma negli ultimi anni si è sviluppata di più in più la tendenza dell’estremo in montagna. Le esperienze devono andare più in alto, più lontane, essere più veloci, insomma, essere sempre più estreme. È la fama, l’egoismo, l’adrenalina o l’autorealizzazione che conta? Un volo con la tuta alare a una velocità fino a 250 km/h, l’alpinismo a velocità con l’obiettivo di essere il più veloce oppure nuove e rocambolesche prime ascensioni per essere il primo. Che cosa spinge lo sportivo estremo ad andare verso obiettivi sempre nuovi, quale ruolo hanno i media e qual è la responsabilità degli sponsor? Freeskiing, parapendio, BASE jumping, arrampicata libera – gli estremi in montagna sembrano non conoscere confini. A che punto però si può stabilire un limite tra autorealizzazione e autodistruzione e quali responsabilità hanno gli atleti e i team verso la montagna e la natura ma anche verso altri atleti che li prendono come modelli? Da quale momento in poi l’extreme è estremo e si può vivere una vera avventura solo attraverso l’estremo? In più affronteremo la domanda come famiglie e amici riescono a sopportare l’incertezza che ogni “Arrivederci” potrebbe essere l’ultimo. In quattro interventi avvincenti, diversi atleti presenteranno se stessi, le loro discipline sportive e le loro vite dal punto di vista degli “estremi in montagna”. In seguito apriranno il dibattito con numerosi interlocutori interessanti parlando dell’argomento “Mountain Xtreme – spostare i limiti in montagna”.