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Clemens Pankert, detto Perkeo, nato a Salorno, custode della grande botte dell’Elettore paladino Carlo Filippo di Heidelberg, sta per ritornare tra noi. A Carnevale rientrerà nel paese di Salorno con armi e bagagli sulla sua grande botte di vino. Invitiamo tutta la popolazione di Salorno a dargli un caloroso benvenuto. Dopo tanti anni trascorsi a Heidelberg, è stufo della Germania e ritorna alla sua vecchia patria. Che cosa sarà cambiato a Salorno? Speriamo che sia tutto rimasto come nel 1720, quando se ne andò in Germania. Dapprima aveva servito come giullare, poi come maestro di corte e coppiere, responsabile della cantina del principe. In questa cantina si trovava la grande botte del castello di Heidelberg, contenete ben 230 tonnellate di vino. Ma gli mancavano le montagne. E, detto fra noi, il vino a Heidelberg non è poi gran che. Ogni giorno si ricorda dell’ottima Schiava di Salorno e della sua terra madre. Un freddo giorno d’inverno decide: “Vòi tornar a Salorno!” Accolto in pompa magna dalla popolazione, il nano Perkeo riceve il giovedì grasso (04.02.2016 alle ore 10.00) le chiavi del paese dal Sindaco Lazzeri e va con il suo colorito seguito nei paesi della Bassa Atesina per invitare tutti il sabato di carnevale a partecipare ai festeggiamenti ufficiali per il suo ritorno. Il sabato di carnevale (06.02.2016), alle ore 13, finalmente fa ingresso a Salorno, in pompa magna. Attraversa il paese sul suo carro con la botte di Heidelberg, accompagnato dalla sua schiera di seguaci. I suoi medici personali che lo seguono ovunque, causa la sua malattia, visitano i salorneri per accertarsi che siano in buona salute e si puliscano regolarmente i denti. Il coppiere gli porge la sua coppa di vino, il suo cantore canta in suo onore. Il “nettacul” lo segue con la sua latrina (a caduta libera): chi beve 20 litri di vino al giorno, deve fare spesso la pipì. La sua malattia Diabetes Insipidus dà lettura al verbale: uno scorcio dell’anno passato e storie salornere. Gli artigiani salorneri gli danno il benvenuto: i capi cantinieri, i rigattieri, i carbonari dei Pochi e i fienaioli di Cauria, i fabottoni, i “moletta” e i conciabrocche. I pompieri di Salorno stanno attenti che non succedano incidenti. Ma non sono tutti qui. Le cembrane passano la montagna in cerca di marito, suona la banda dei “poréti” e i “cingheni” della val Stainausera ballando come i matti. Il Punggamandl è resuscitato della pietrificazione e cerca di imbrogliare i salorneri, Patzeber scende dal castello, inseguito dal suo spettro. Forse gli danno da bere nella “bétola” o al banco del paradiso sciistico della Madrutta. Dalla chiesetta di Loreto si va in piazza della Chiesa per recarsi poi in piazza de Méz,dove Perkeo scenderà dal suo carro per salutare i suoi compaesani. Nella “Rusteganega” ci sono i crauti, la polenta, le “luganeghe” e il vino, il panettiere fa i “grostoi” e i krapfen. Speriamo che il “magnagnocchi” di Sovér non ci mangi tutte queste bontà prima che riusciamo ad assaggiarle! Martedì grasso (09.02.2016) Perkeo riconsegna alle ore 14 le chiavi del Municipio al Sindaco. Mercoledì delle ceneri ci si dovrà rassegnare: per un anno tornerà a regnare a Salorno mastro Roland. Speriamo che vada tutto liscio e che i “pirati dell’Ades” e i cavalieri della Haderburg risparmino noi poveri salorneri.