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LA SMISURANZA RICCARDO PISANI Tenore Anonimo (Ms Doria Phamphilj) – Canzona Orazio Michi (1595–1641) – Hor che la notte del silentio amica Orazio Michi – Più non armi la mia lira Girolamo Frescobaldi (1583–1643) – Toccata per spinettina sola, overo liuto Andrea Falconieri (1585 c.–1656) – Arpa Orazio Michi – Infelice mia vita Anonimo (Ms Carlo G.) – Toccata Mario Savioni (1606–1685) – Se l’amar non è peccato Stefano Landi (1587 c.–1639) – La Ragana Giovan Carlo Rossi (1617–1692) – Vanne mio core alle stelle Anonimo (Ms RES VMC MS-77) – Una cetra s’accoglie (strum.) Luigi Rossi (1598 c.–1653) – Lasciatemi qui solo Lelio Colista (1629–1680) – Paradigma Marco Marazzoli (1602 c.–1662) – Misero, et è pur vero Marco Marazzoli – O che sempre mi scordi del nulla ch’io sono Marco Marazzoli – E pur volsi innamorarmi Molti degli strumenti musicali che conosciamo esistevano già in epoca rinascimentale e barocca, anche se con significative differenze rispetto a quelli moderni. Un esempio è l’arpa, la cui storia è antichissima, ma che in particolare alla fine del Cinquecento divenne uno strumento molto amato per l’accompagnamento del canto come basso continuo. La troviamo nel gruppo strumentale utilizzato già nelle prime opere, con addirittura un ruolo solistico nell’Orfeo di Monteverdi. Harpa Romana è un programma con cui riscoprire l’arpa doppia attraverso alcuni compositori e virtuosi che di questo strumento fecero la ragione del loro successo al punto da essere ricordati come Marco, Orazio e Carlo “dall’Arpa”. Un’altra incursione nel mondo musicale della Roma barocca e nelle alterne fortune dei suoi protagonisti.