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Sylvie Couvoisier: piano Drew Gress: bass Kenny Wollesen: drums "Alcuni pianisti si avvicinano allo strumento come se fosse una cattedrale - Sylvie Courvoisier a volte lo tratta come un parco giochi", osserva Kevin Whitehead nelle note di copertina di un recente disco del trio di Sylvie Courvoisier: “in due minuti, copre più terreno di quanto alcuni pianisti riescano a fare in un set”. Kenny Wollesen, sontuoso batterista del progetto afferma a proposito: "questo è un esempio del come fare musica collettiva seguendo la strada di un divertimento leggero in un vero trio musicale ove basso e batteria sono partner a pieno titolo del pianoforte”. Dentro a questo progetto trovate tutto: coesione, gioco collettivo, colore, groove e melodia. Oltre al trio, Courvoisier si è guadagnata la fama per l'equilibrio di due mondi distinti - la profondità riccamente dettagliata delle sue radici cameristiche europee e i suoni grooving e carichi di ganci della scena jazz del centro di New York. La sua lunga collaborazione con il violinista Mark Feldman ha dato vita ad un duo apparentemente telepatico, oltre che ad un quartetto. Il resto chiedetelo a John Zorn, innamorato pazzo della sua musica e del suo mood.