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Jamie Saft è la quintessenza di una buona parte del jazz moderno. Pianista, tastierista, produttore, compositore fra i più eccelsi della musica moderna, il quarantasettenne newyorkese ha già intrecciato le sue avventure musicali con gente del calibro di Beastie Boys, Bad Brains, B 52’s, John Zorn, Laurie Anderson, Donovan, Anthony and the Johnsons, Iggy Pop facendo invece il leader di progetti importanti come il New Zion Trio e un trio e un quartetto a proprio nome. Molto attivo anche nella didattica o nel campo cinematografico dove ha composto numerose colonne sonore, vincendo ad esempio il premio per la migliore colonna sonora per il film “God Grew Tired of Us” al Sundance Festival di Robert Redford oppure ottenendo una nomination all’Oscar per “Murderball”. Versatile, acustica, eclettica, comunicativa, sorprendente e lontana dall’ovvio virtuosismo fine a se stesso, la sua idea di “piano solo” è semplicemente facile, diretta e accattivante, partendo dalla classica linea melodica per poi stravolgerla costruendo un “mondo parallelo” sicuramente unico e affascinante. Sintesi, “mood” e sensibilità unite in una sorta di “juke-box dell’anima” assolutamente da godere.