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Canne al Vento è un festival che forse fa poco rumore, collocato com’è in un quartiere piuttosto decentrato come quello dei Piani di Bolzano. Eppure, giunto ormai alla sua 7. edizione non smette di stupire il pubblico di appassionati di musica classica. Ma non solo di musica classica si parla: Canne al Vento convoca nella piccola Chiesa di San Giuseppe ai Piani alcuni dei più interessanti musicisti del panorama internazionale per permettere l’incontro tra il suono dell’organo e repertori che spaziano tra classica, folk e jazz. Il “vento” che attraversa le canne dando voce a questo strumento per molti sconosciuto, diviene così protagonista di una rassegna che da spazio agli strumenti a fiato e ai loro timbri e colori, coinvolgendo accanto a musicisti di fama internazionale quali Michel Godard, Lorenzo Cavasanti, Thiemo Janssen, Claudio Astronio e Maurizio Croci anche giovani talenti emergenti, locali e non. Le chant du serpent Michel Godard Serpentone / Serpent Claudio Astronio Organo / Orgel Il serpente, o serpentone, era principalmente usato?per accompagnare ciò che?i francesi chiamavano Plain Chant, il canto gregoriano dal XVI° alla fine del XIX° secolo nelle chiese di Francia. Si è sviluppato in una tradizione improvvisativa, spesso suonando in alternanza con l'organo. Grazie alla sua duttilità ed alla caratteristica di poter cambiare intonazione alla nota, fu usato come unico strumento per accompagnare il coro. Ogni chiesa di Francia aveva il suo serpente ed il suo suonatore. Il duo Michel Godard Claudio Astronio, da anni sperimenta nuove strade per fondere la musica barocca colta, l'improvvisazione, la musica moderna ed il jazz. Il serpente e l'organo come detto non suonavano insieme ma alternati, Godard e Astronio propongono partiture vecchie e nuove senza dimenticare l'originaria funzione del serpente, ovvero accompagnare il gregoriano.