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Scritto diretto e interpretato da Andrea Ruberti Coreografie Ivana Petito Arrangiamenti musicali Claudio Giussani Durata 50 minuti? Età consigliata: per tutti a partire dai tre anni Produzione ANDREA RUBERTI     Un omino arriva in un parco, tiene tra le mani un fiore, trova una panchina vicino ad un bidone della spazzatura, e decide che quello è il luogo dove aspettare “l’amore”. L’attesa si fa molto lunga, talmente lunga che passano le ore, i giorni, i mesi, le stagioni, e in quel tempo, così, tanto per ammazzare la noia, volendo sbarazzarsi di un sacchetto di carta, l’omino apre il bidone e trova nel suo interno oggetti d’ogni genere, con i quali inventerà storie ricche di fantasia. Danzerà con una farfalla e curerà un albero malato di tristezza in una fresca mattina di primavera, giocherà con una mosca dispettosa e incontrerà due pesci innamorati nelle profondità del mare, in un caldo giorno d’estate. Si prenderà cura di un simpatico animaletto in un pomeriggio d’autunno e incontrerà la bianca signora dei ghiacci in una sera d’inverno. Chissà, forse era proprio lei che stava aspettando, d’altronde la stagione dell’amore non trova limiti sulla strada della fantasia.Love in 4 seasons è uno spettacolo poetico e divertente, adatto a un pubblico di tutte l’età, dai tre ai novant’anni  che rispecchia in pieno lo stile dell’autore, basato sul mimo come tecnica corporea e il clown come  personaggio teatrale, quindi è uno spettacolo che non segue un testo scritto, ma una partitura fisica coreografata sull’opera sinfonica di Antonio Vivaldi “Le quattro stagioni”, interpretata da autori diversi come: Riccardo Muti, Jacques Loussier e Max Richter. Diversi sono i temi che vengono trattati in questo spettacolo, compatibili con la stagione che i bimbi vivono in questo periodo della loro vita, cioè quella dell’apprendimento, e sono: l’amore nel senso più assoluto, che passa attraverso la cura per il prossimo. Il riciclo degli oggetti, nell’intenzione di sensibilizzare le giovani generazioni a non sprecare le cose ancora sufficientemente utili buttandole via per comprarne altre, ma attraverso l’ingegno e la fantasia, a riutilizzarle per creare nuove esperienze di gioco. L’attesa che spesso genera la noia, diviene una risorsa che attiva la fantasia e la creatività del bambino.