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IT/FR 1974, 127 min. regia: Federico Fellini con: Pupella Maggio, Bruno Zanin, Armando Brancia, Ciccio Ingrassia, Nando Orfei, Luigi Rossi, Magali Nöel, Josiane Tanzilli Esattamente vent'anni dopo avere raccontato la storia di una fuga dalla provincia in I VITELLONI, l'autore ritorna in quel piccolo mondo, ricostruendo gli ambienti della sua adolescenza a Cinecittà e a Ostia. La famiglia che vediamo rievocata nel film è quella dell'amico d'infanzia Titta Benzi e intorno a lui pullula un'umanità descritta con tinte sanguigne e linee grottesche (soprattutto i rappresentanti delle istituzioni, il clero e i gerarchi fascisti), con tenera sensualità (Gradisca) e un'ironia al tempo stesso affettuosa e graffiante. La vitalità delle figure che popolano il film (compresa l'emarginata ninfomane Volpina) cela una sotterranea, profonda malinconia. Il piccolo borgo romagnolo degli anni Trenta riassume una delle più penetranti immagini dell'Italia secondo Fellini: un piccolo mondo immaturo e conformista, succube di un regime becero e mistificatore, o tristemente impotente di fronte alle sue violenze. Introduzione: Bobbi Gualtirolo