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Tabù, un film di Friedrich Wilhelm Murnau. Con Matahi, Hitu, Jean. Fotografia di Robert J. Flaherty, Titolo originale Tabu. Drammatico, b/n durata 80 min. - USA 1931. La trama. Nell’isola di Bora Bora nei mari del Sud Reri è scelta come vergine consacrata, dunque tabù: ogni uomo che l'avvicina e la desidera rischia la morte. Reri, però, ama Matahi e con lui si rifugia in un'isola vicina dove il giovane diventa il miglior pescatore di perle della zona. Il grande sacerdote Hitu li ritrova e riconduce Reri a Bora Bora. Nel tentativo di raggiungere la barca a nuoto Matahi annega. Ultimo film di F.W. Murnau al quale collaborò per la sceneggiatura il documentarista Robert Flaherty e girato con interpreti tahitiani non professionisti. Una volta tanto si può dirlo senza esagerare: un film mitico, un meraviglioso poema di amore e di morte sullo sfondo ancora incontaminato del Mari del Sud. "Rifacendosi ai temi capitali di Murnau Tabù affronta la tematica dell'impraticabilità del desiderio, dell'irraggiungibilità dell'altro, e persegue uno schema canonico che dall'innocenza ludico-adolescenziale delle prime sequenze conduce al capovolgimento drammatico del finale, tutto risolto nel circuito freudiano dell'amore e della morte" (P.G. Tone). Amaury Cambuzat, eclettico musicista ed artista visionario, nonché nome storico del panorama rock europeo in qualità di ideatore e fondatore degli Ulan Bator e di collaboratore assiduo dei Faust da dieci anni a questa parte, si rimette in gioco ed espande i propri orizzonti sconfinando nella settima arte ed interpretando musicalmente il controverso capolavoro della filmografia muta Tabù, A story of the South Seas, ultima pellicola del regista e sceneggiatore Friedrich Wilhelm Murnau, uno dei massimi autori espressionisti noto ai più per aver firmato Nosferatu il vampiro. Amaury ora porta in scena il lavoro del regista tedesco attraverso un progetto multimediatico imperniato sulla esecuzione live della colonna sonora del film. Il musicista sarà impegnato nella sua veste di compositore/polistrumentista, attraverso l’uso di chitarre, tastiere, percussioni e strumenti elettronici. Una dimensione inedita, colonna sonora in cui Cambuzat, sicuro dei dogmi profetizzati in questi anni, si lancia in un nuovo viaggio fascinoso ed esotico.