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"Rolling Home", la scultura di Thomas Sterna nel suo studio temporaneo a Maia Bassa a Merano, riveste un ruolo centrale anche nella sua seconda performance: l'artista continua a indagare la questione della "virtualità reale", focalizzando questa volta l’attenzione sulla lotta tra la gravità e il disegno dal vero. "Unsterblich bis 11013" (immortale fino all’11013) è un pensiero che va letto con ironia: l'anno scorso ho letto un rapporto su un gruppo di scienziati, che ha cercato di raccontare in anticipo il futuro della razza umana. Gli autori sono giunti alla conclusione che – se nel frattempo non dovesse succedere niente di drammatico – la nostra specie potrà sopravvivere ancora circa 9.000 anni. Questo significa che anche noi siamo destinati a estinguerci e con noi, c'è da temere, tutta la nostra cultura e la nostra storia intellettuale. Questa tesi culturalmente pessimista non si deve necessariamente accettare, ma se la si considera anche solo “possibile”, può stimolare una maggiore umiltà rispetto ai cosiddetti valori eterni, il vero, il buono, il bello". Thomas Sterna. La questione della "virtualità reale" svolge un ruolo centrale nella seconda performance di Thomas Sterna, che si svolge nuovamente all’interno della scultura "Rolling Home" a Maia Bassa a Merano. Questa volta a combattere contro la gravità è la pratica del disegno dal vero, mentre un anno fa nell’azione "The Perfect Kitchen Show“, era la cucina. Per questo, l'artista che abita a Merano, ha trasformato la soffitta – ancora vuota lo scorso anno – della sua casa rotante in legno, in un atelier d’artista. Rispetto alla cucina del 2013, questo atelier si presenta, prima dell'inizio dell'azione, come la "Perfect Kitchen" dopo il primo giro di 360 gradi: molte cose, come pennelli, tubetti di colore, foto, libri, riviste ecc. si trovano sparsi sul pavimento. C’è un gran caos. E in mezzo a questo caos, si trova l'artista al cavalletto, che cerca di ritrarre una modella nuda, mentre la casa si trasforma lentamente. Il pubblico anche questa volta, può partecipare alla performance grazie a due proiezioni live: da un lato può seguire la mutevole situazione dello spazio, dall’altra gli sforzi dell'artista impegnato nel disegno dal vero. Con questa seconda performance nella scultura “Rolling Home” Thomas Sterna porta un passo più avanti la sua ricerca sulle camere rotanti, iniziata nel 1998 e proseguita nel 2013. Ora, con parametri ancora diversi tenta di nuovo di convertire in realtà materiale, le leggi dell’astratto-virtuale. In questo lavoro, Sterna propone inoltre un’esplorazione nel mito dell’atelier e del ruolo dell'artista nel contesto della continua espansione dell’"industria artistica" dall'inizio del 21esimo secolo. Il disegno dal vero gioca in questo contesto il ruolo di anacronistica pausa riempitiva, alla quale ci si arrende, quando non si progredisce con il proprio vero lavoro, perché questa attività è considerata significativa di per sé solo se l'artista, scultore o pittore, è effettivamente impegnato con la rappresentazione del corpo umano. L'azione è inoltre espressione di una certa malinconia dovuta al deterioramento delle condizioni economiche e sociali generali che colpisce la maggior parte degli artisti. Infine, denota la già tanto decantata autonomia dell'artista nelle specifiche condizioni di mercato del 21esimo secolo, nella sua trasformazione sempre maggiore in una chimera. Le cose che vengono richieste all’artista oggi infatti sono soprattutto la flessibilità e il fitness piuttosto che la caparbietà e la costanza. ?Solo chi ricorda ancora la ribellione e lo spirito sovversivo, prova questa sorta di dolore fantasma; e questo vale ancora di più se si guarda all'élite del mondo dell'arte, simile nelle sue pose ai narratori autoriali (onniscienti), rappresentanti di una modalità di narrazione, per inciso, che la letteratura ha sepolto più di 100 anni fa, perché considerata anacronistica e feudale. Atelier temporaneo a Merano Maia Bassa (vicino all’uscita della Me-Bo, direzione Val Venosta).