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POVERTÀ, ACCATTONAGGIO E MOBILITÀ NELL’ERA DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE CONFERENZA CON BEATE ALTHAMMER La povertà ha molti volti e lo stesso vale per la mobilità, con le sue molteplici forme – da quelle che godono di ampio consenso sociale sino a quelle criminalizzate. Un fenomeno considerato particolarmente problematico in Europa, per lo meno a partire dal tardo Medioevo, fu la mobilità associata alla miseria: persone indigenti di gruppi sociali marginali vagavano per le strade, di casa in casa, da un luogo all’altro, chiedendo l’elemosina per sbarcare il lunario. Vagabondaggio e accattonaggio non scomparvero, però, nemmeno agli albori dell’età moderna. Tutt’altro, questi fenomeni legati alla povertà si acuivano ogni volta che si entrava nelle fasi più critiche dell’era dell’industrializzazione. Venivano spesso combattuti con dure misure repressive, ma nel contempo esercitavano anche un fascino singolare, poiché rappresentavano delle forme di rottura e di rifiuto totale degli schemi della società stanziale basata sul lavoro. Nel suo intervento Beate Althammer delinea – attraverso la storia di alcune figure – l’evoluzione del vagabondaggio e dell’accattonaggio in Germania tra il XIX e i primi decenni del XX secolo; scenario principale è la Provincia prussiana del Reno, scelta come caso emblematico per i profondi mutamenti economici e sociali che la contraddistinsero. Moderazione di Francesca Brunet (Centro di Competenza Storia Regionale di UNIBZ). L’incontro fa parte del ciclo di conferenze sul tema “Storie di mobilità, marginalità e repressione tra passato e presente, cinema e arte”. Evento organizzato dalla Biblioteca provinciale Dr. F. Teßmann e dal Centro di Competenza Storia Regionale della Libera Università di Bolzano.