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Un museo dovrebbe essere uno spazio che ascolta lo spettatore, un luogo di dialogo: così opere con luci, suoni, riflessi sullo sfondo dei movimenti Arte Povera, Fluxus e Dada faranno vibrare gli spazi. È una mostra che restituisce allo spettatore la sua posizione centrale, con l'interazione che diventa il tema centrale. Due installazioni nello spazio urbano, "Guarda chi guarda" e "Do Des Ka Den" completano questa personale.