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Nell’ambito della mostra Spazio per i fiumi di Herwig Turk, che esplora le connessioni tra uomo e paesaggio fluviale, la seconda passeggiata Disordine metabolico tra città e fiume, offre l’occasione per approfondire le implicazioni di tipo ecologico di questa relazione: il prosciugamento delle zone umide, il raddrizzamento dei fiumi, le centrali elettriche e altri interventi influenzano le dinamiche e riducono al minimo i servizi che un ecosistema fluviale funzionante fornisce alla nostra società. Molto sembra essere irrimediabilmente perduto, perché non c’è più spazio per il ripristino e la rinaturalizzazione, e l’accesso alle sponde del fiume è a malapena possibile. Tuttavia, le ex pianure alluvionali e i meandri dei fiumi svolgono ancora un ruolo importante ad esempio in qualità di formazioni geologiche e come vie di migrazione degli animali delle acque sotterranee. Quanto vale per la nostra società recuperarne almeno una parte e di quale spazio hanno bisogno i fiumi?