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SERGIO ROMANO Il giorno in cui fallì la Rivoluzione INSIEME A BEDA ROMANO Bruxelles. Terra di frontieratra mondo latino e tedesco Due luoghi. E in un certo senso due frontiere, perché le frontiere non sono fatte solo di fili spinati della storia, ma anche di storie, da declinarsi al plurale. Da una parte Sergio Romano si fa una domanda secca, diretta: Chi avrebbe governato la Russia dopo il fallimento della rivoluzione? Con questa domanda si aprono le pagine di storia controfattuale in cui il noto diplomatico, col piglio dello storico, ma anche del romanziere, immagina un epilogo diverso per il grande Ottobre rosso. I bolscevichi arrivarono infatti al potere grazie a una serie di circostanze fortuite e di malintesi: gli eventi di quei giorni – e, di conseguenza, la storia del Novecento – avrebbero benissimo potuto prendere un’altra strada. Dall’altra Beda Romano, col piglio del giornalista, racconta una Bruxelles che è lo straordinario incrocio di culture, non senza conflitti e incomprensioni, incredibile e feconda combinazione di stili, arti e tendenze: Bruxelles può ben dirsi un microcosmo dell’Unione europea, con le sue tante lingue, nazionalità e istituzioni. Nonostante i suoi problemi di integrazione, la città di Magritte e del surrealismo resta una delle capitali più accoglienti e cosmopolite dell’intero continente. Due mondi. O forse bisognerebbe aggiungere un punto interrogativo: due mondi? Certamente due storie da raccontare e da capire. MODERA Enrico Franco, giornalista