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Identità è un Artbook stampato in 500 copie numerate. Attraverso 22 schede (15 singole, 7 doppie e 6 copertine) raccolte in un contenitore cartonné (24x36), Claus Soraperra vuole condurre il lettore a riflettere attorno al concetto di identità. Pensato come catalogo di un progetto espositivo voluto dall’artista nella primavera del 2015 a Ortisei e sostenuto dall’editore il Circolo Artistico e Culturale con il patrocinio dell’ADAC/Mart di Rovereto, i contenuti raccolgono le diverse interpretazioni visive e figurate che nell’immaginario dell’autore concorrono a tracciare le diverse sfacciettature attorno al concetto di identità. Frutto di un lavoro biennale condotto dall’artista attraverso la produzione di svariate ricerche che spaziano dal disegno alla pittura, dal ready made alla scrittura, le diverse schede concorrono a mettere a nudo l’artista e il proprio senso di appartenenza ad una minoranza etnico-linguistica quella ladino dolomitica, che da sempre sopravvive tra due grandi culture, quella mitteleuropea e quella mediterranea. Attraverso l’utilizzo di diversi tipi di carta, originali soluzioni grafiche e fustellazioni, le schede permettono di indagare in maniera esaustiva concetti complessi supportati da testi specifici e argomentazioni approfondite. IL PROGETTO Il progetto, realizzato dal Circolo Artitico e Culturale di Ortisei in collaborazione con l’artista Claus Soraperra de la Zoch - Val di Fassa, vuole essere il punto di partenza di una ricerca sul “senso di appartenenza”. Il senso di appartenenza all'interno di una comunità etnica e linguistica, quella ladina, non può prescindere dal fatto che esiste una lingua e distintamente un’identità. Scindere queste due conponenti sociali è pericoloso poiché rispondono a principi diversi di formazione. La lingua certamente è alla base della formazione di una coscienza di diversità e finché trova al proprio interno le risorse per rigenerarsi rafforza l'identità. Ma di fronte all'erosione quotidiana di una lingua come il ladino, l'identità rischia di colmare il vuoto lasciato dalla lingua e di sostituirsi totalmente a questa. Il rischio che l'identità possa sostituire la lingua diviene molto più credibile e forte nel momento in cui l'identità stessa diviene “immagine di sé stessa”, della tradizione degli usi e costumi tanto cari all'apparato promozionale del turismo, ai comitati manifestazioni e alle istituzioni. In questa situazione di erosione della lingua che quotidianamente perde le energie, per rigenerarsi è necessario scindere lingua da identità. Solo diffondendo la coscienza critica che pone la lingua come fondamento costituente dell'identità si può raggiungere l'obiettivo di appartenenza e rinforzare la coesione sociale. La stessa trasformazione dell'identità può trovare forza e credibilità solo sviluppandosi parallelamente alla lingua. Il progetto è incentrato intorno allo spazio espositivo centrale nella sala mostre del Circolo, nel mese di maggio 2015. Il nucleo centrale sarà dedicato a delle installazioni artistiche di Claus Soraperra che evocheranno i diversi concetti di identità e le relative raffigurazioni. Per due settimane intorno alla metà di maggio, la sala sarà il fulcro non solo per l'esposizione minimalista delle opere ma diverrà il luogo di incontro e di interazione con il pubblico sulle molteplici forme di identità. Nel corso dell'esposizione infatti avranno luogo almeno due ulteriori appuntamenti: una sera con la dott.ssa Rut Bernardi dedicata a Maria Theresia Sanoner de Burdengeia e un dibattito con gli architetti Alberto Winterle e David Stuflesser sulla forma dell’identità attraverso l’architettura della casa ladina e quella contemporanea, turistica nelle vallate ladine. 17.06.2015 20.30 „Architettura / Identità“ Tavola rotonda e discussione apert con Alberto Winterle e David Stuflesser 25.06.2015 20.30 Lettura con Rut Bernardi di “Maria Theresia Sanoner de Burdengëia, Sor Benedicta de San Ciascian”