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Con THE LAST PIANO Maurice Cazzolli richiama l’attenzione su un pianoforte della ditta Anton Proksch del 1935 e rende omaggio a questo strumento in modo assolutamente non convenzionale. A Palais Mamming il giovane artista, nato a Merano e residente a Innsbruck, propone infatti delle forme alternative di archiviazione e digitalizzazione. Cazzolli riflette su questi due aspetti centrali di ogni museo, aprendo nuove prospettive: da un lato valorizzare e rendere accessibili le opere, dall’altro interrogarsi sul progresso tecnico e sulla indispensabilità della tradizione. Come strategia artistica Cazzolli sceglie l’estetica del disassemblaggio, smontando il pianoforte nelle sue singole parti e distribuendole nella stanza, che diviene così un “paesaggio sonoro”.