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La primavera dell’arte fa incontrare le “Persone”. La stagione che da sempre riporta in tutti la voglia di uscire, porterà adesso gli amanti dell’arte, e non solo loro, anche a muoversi verso l’Hotel Four Points by Sheraton Bolzano, in via Bruno Buozzi 35 nel capoluogo provinciale, per una nuova esposizione. La mostra, dal titolo “Persone”, allestita nello spazio-incontri al pianterreno dell’albergo, darà spazio ancora una volta a un talento artistico della nostra provincia, e precisamente a Judith Paone, bolzanina, un percorso creativo che l’ha portata, fin da bambina, a esprimere la propria sensibilità e la propria fantasia in forma pittorica e in generale artistica. L’esposizione “Persone” verrà inaugurata con il vernissage alle ore 18 di venerdì 22 aprile 2022 e sarà poi aperta al pubblico, negli orari di apertura del B-Bar del Four Points by Sheraton (il bar al pianterreno, attiguo al luminoso spazio-incontri dell’albergo, dove sarà allestita la mostra), da sabato 23 aprile a domenica 15 maggio. Judith Paone, la scheda: ovvero il linguaggio liberatorio dell’arte. Bolzanina, Judith Paone nasce in una famiglia di artisti: il nonno e la mamma hanno sempre dipinto. La pittura è stata quindi costantemente presente nella sua vita, tanto che lei inizia a dipingere sin da bambina insieme alla sorella. “Dipingere tutti insieme intorno a un tavolo - ricorda Judith - per me rappresentava un insieme di momenti meravigliosi e la pittura è rimasta per sempre un mondo bellissimo, in cui trovare pace, conforto, gioia, rigenerazione e grandi soddisfazioni”. Judith Paone ha frequentato l’Istituto d’arte conseguendo il diploma di maturità di “Maestra d’arte applicata” e quindi il suo percorso creativo ha affondato le radici nell’arte figurativa pura ed essenziale, nella quale la realtà è raffigurata lasciando comunque spazio all’immaginazione dell’osservatore e a una personale interpretazione dei contenuti espressi nelle varie opere. Un percorso che si sviluppa adesso, nell’ultima produzione, su un versante più intimista e spirituale, attento alle emozioni più profonde e alla voce dell’anima. La sua arte spazia quindi dalla rappresentazione dettagliata e realistica di paesaggi, persone, animali e nature morte, per giungere poi all’espressione di stati d’animo, avvicinandosi sempre più al contenuto rinchiuso dietro l’immagine. Stati d’animo legati alle difficoltà del vivere odierno sono trattati e rappresentati con grande forza espressiva e profonda sensibilità nelle sue opere. Alcuni temi sociali quali ambiente, sostenibilità, tutela del pianeta, così come il flusso migratorio di popoli in difficoltà, caratterizzano la produzione più recente, nel tentativo di denunciare problematiche di grande attualità e sensibilizzare il pubblico su tali importanti tematiche. Le tecniche usate sono di vario genere: matita, carboncino, acquerello, acrilico, gessetti, tempera, tecnica di marmorizzazione, aerografo e tecniche miste, ma soprattutto la pittura a olio, che Judith predilige. Realizza inoltre anche murales e trompe l’oeil e realizza anche sculture in terracotta, gesso, creta, incisioni su vetro, pittura su seta, pittura su vetro, modellazione del vetro e macramè. Anche l’insegnamento artistico ha un ampio spazio nel percorso creativo di Judith Paone, che ha insegnato “Creatività” nel corso “Pfiff”, organizzato dalla Provincia Autonoma di Bolzano in collaborazione con il Fondo Sociale Europeo, e ha tenuto alcuni corsi di disegno, pittura acrilica e di modellazione della creta, in collaborazione con il Centro Culturale “Il Cilindro” di Bronzolo. Ha poi gestito una galleria d’arte insieme ad altri soci, ha fatto da guida in alcuni musei ed esposizioni artistiche e soprattutto ha esposto le proprie opere in numerose mostre, sia in Italia che all’estero e solo alcuni mesi fa, nel 2021, è stata selezionata, insieme ad altri due artisti, per rappresentare l’Italia alla “Biennale europeo-sudamericana di Helsinki e Rio de Janeiro”. Il Surrealismo Metafisico nelle opere di Judith Paone Come evidenzia Marta Lock nella sua analisi dell’arte di Judith Paone, “nella contemporaneità il Surrealismo non smette di affascinare artisti che stanno lasciando una profonda traccia nella storia dell’arte attuale, riattualizzando le linee guida del movimento e adattandole al proprio sentire, tanto quanto alle incertezze interiori o a un mondo grazie al quale evadere dalla realtà quotidiana (…). L’altoatesina Judith Paone è tra le artiste emergenti che hanno scelto proprio il Surrealismo per manifestare la delicata interiorità personale; nelle sue opere lascia emergere emozioni che in virtù del silenzio suggestivo si amplificano, focalizzando l’attenzione e lo sguardo non solo sul dettaglio principale, bensì su tutta l’atmosfera circostante, quella dalla quale sembrano emanarsi le sensazioni fino a raggiungere il fruitore della tela. È proprio per questa caratteristica che nella sua produzione il Surrealismo si unisce alla Metafisica, per quel saper mescolare sapientemente l’enigma riflessivo del secondo con l’irrealtà e il significato traslato del primo, generando tele di forte impatto emotivo che spingono verso la meditazione, il sentire, la necessità di trovare un senso a ciò in cui lo sguardo si perde. Il suo stile pittorico è in realtà Surrealista Metafisico, laddove però il Surrealismo non è inquietante, disturbante o legato al mondo degli incubi e delle angosce, piuttosto va a esplorare il mistero che avvolge l’uomo contemporaneo, quel misto di incertezza e di consapevolezza della facoltà di scelta, che anziché costituire un punto di forza, spesso si trasforma in incapacità di uscire da un’immobilità esistenziale che lo inchioda proprio all’interno di quella possibilità di decidere”. Ancora, Marta Lock evidenzia “la capacità figurativa di Judith Paone, che si avvolge del significato profondo che la sua sensibilità riesce a infondere a ciascun elemento che cattura la sua attenzione, fino a desiderare di renderlo protagonista di un’opera, lo evidenzia e poi lo colloca in uno spazio temporale sospeso, infondendo un’aura magica e suggestiva”. Ma è la descrizione che Judith Paone dà dell’arte, in un dialogo con la stessa Marta Lock, a chiarire, più di tante analisi critiche e descrittive, quella che è la passione della pittrice bolzanina prossima protagonista delle esposizioni al Four Points by Sheraton Bolzano. “Lasciandoci condurre dall’arte e dai colori – spiega infatti Judith Paone - abbiamo la possibilità di scoprire noi stessi, e la vita ci rivela gli aspetti più nascosti di noi stessi, gli stati d’animo che stiamo vivendo, e ci insegna a vivere il presente. Ci insegna che entrando in sintonia con i colori e il quadro, lasciandoci condurre dal pennello, ci ritroviamo in nuove realtà; così come se ci facciamo condurre dalla vita, senza opporci sempre, scopriremo la meraviglia che ogni giorno ci regala. Le difficoltà si incontrano uscendo all’esterno, in una società dove l’arte viene considerata un hobby e non un dono importante che può contribuire al completamento della vita e lanciare messaggi fondamentali”. E infine, la risposta a una domanda di Marta Lock è di una disarmante semplicità che avvicina ancor di più Judith Paone e la sua arte alla quotidianità di noi tutti. Qual è – chiede l’intervistatrice - il messaggio che vorrebbe l’osservatore ricevesse dalle sue tele? “Vorrei portare i fruitori delle mie tele - conclude l’artista bolzanina - a riflettere sulla vita, sugli accadimenti, sul presente e sul futuro. Vorrei sollecitarli a osservare con occhi diversi il mondo, i sentimenti, l’interiorità, il visibile e l’invisibile; vorrei smuovere le coscienze, per arrivare a un mondo migliore”. E sinceramente, ce n’è davvero bisogno…