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A cura di Emanuele Guidi Riapertura di ar/ge kunst il 26 Maggio con “EARTH” di Ho Tzu Nyen e il “Manifesto del cannibalismo urbano” Siamo lieti di annunciare la riapertura di ar/ge kunst con “R for Resonance” dell’artista Ho Tzu Nyen, che sarà estesa fino al 25 Luglio. La mostra mantiene il titolo ma cambia inevitabilmente la sua forma per accogliere i visitatori: il video “EARTH” (2009) di Ho Tzu Nyen prende il posto della realtà virtuale “R for Resonance” presentata precedentemente, trasformando la sua installazione e adattandosi organicamente al suo impianto audio. “EARTH” è un “tableau vivant” in forma di film che riassembla dipinti classici di tradizione Europea (L’Incredulità di San Tommaso di Caravaggio, “Il sonno di Endimione” di Girodet e “La zattera della Medusa” di Gericault) e presenta una scena distopica popolata da corpi di esseri umani, animali e macchine esausti. Prodotto all’indomani della crisi finanziaria del 2008, “EARTH” è un’immagine “in movimento” che si nutre delle categorie di oriente e occidente, natura e cultura per superarle e restituire una visione profondamente critica dell’insostenibilità e sbilanciamento indotto dall’attuale sistema di produzione globale. La colonna sonora di “EARTH” è stata composta da Black To Comm ed è costituita di frammenti sonori estratti da dischi e film. Liberati dal corpo del loro ospite originario, questi frammenti popolano come fantasmi il fatiscente mondo di “EARTH”. Il “Manifesto del cannibalismo” urbano di Wietske Maas e Matteo Pasquinelli (2012) è presentato in parallelo e indipendentemente da “EARTH”, risuonando con esso per lo stile denso ed evocativo e per la ricchezza di riferimenti visivi e letterari. Articolato in undici “stanze”, il Manifesto esplora il profondo metabolismo della città, tracciando le origini del tardo capitalismo nell’era coloniale (quando “l’Europa cominciò a divorare, a digerire il mondo”) e nei tempi di pandemie quando gli agenti patogeni contribuivano a dare forma alle topografie urbane. Tradotto per questa occasione in tedesco e italiano, il Manifesto è presentato in forma di serie di poster.