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Nata a Wiesbaden in Germania nel 1937 e residente a Caldaro – Pianizza di Sopra dal 1970 dove vive e lavora come artista. Studi di pittura e grafica alle Accademie di Colonia e Monaco di Baviera e lavoro come restauratrice di dipinti a Parigi Mostre personali, tra cui: Stadtturmgalerie Innsbruck; Galerie Weihergut, Salisburgo; Sparkasse Essen; Galleria Prisma Bolzano; Galerie Maier, Innsbruck Mostre collettive nazionali ed estere, tra cui: Große Kunstausstellung NRW, Düsseldorf; Arte Fiera Bologna; MIART Milano (Galleria Kontraste); Art Forum Merano; Kunst Köln 2001 (Galleria Kontraste) "Ogni oggetto ha non solo un suo speciale suono, ma anche un suo colore". Questo è stato sempre il filo conduttore dell'opera di Helga von Hofe, da cui ella deriva quella sua estrema sensibilità per il colore. Nei primi lavori ciò si è manifestato in una pittura di forte espressività la cui intensa emozionalità si esprime attraverso l'uso di colori intensi. Nel corso della sua successiva evoluzione artistica si è sempre più manifestato la sempre più marcata essenzialità e con ciò la riduzione del colorito fino alla monocromia. Dapprima Helga von Hofe abbandonò le tradizionali tecniche di pittura ed iniziò a scoprire la sua inclinazione alla plastica che ella interpreta in un suo modo del tutto anticonvenzionale. Una massa cellulosa viene dapprima impregnata con pigmenti e con successiva elaborata procedura ne viene ricavata l'indurita struttura plastica desiderata. Nei primi modelli con questi "oggetti colorati" si evidenziano ancora elementi ludici nel trattamento della superficie e nell'uso di diversi colori. Momenti narrativi dominano la forma anche successivamente quando il trattamento della superficie è stato decisamente ridotto e le dimensioni delle sculture incrementate. Il primo "oggetto colorato" di grande dimensione lascia nettamente intuire il corpo umano e un bizzarro mix di Statua della Libertà e sarcofago egiziano. Con questa plastica l'artista riesce a raggiungere l'essenza del suo interesse: massima concentrazione colorica rispecchiata nella forma. I lavori più recenti hanno un accento di monumentalità: le superfici sono talmente semplificate da manifestarsi solo in un ritmo ondulato in cui, pur tuttavia, anche se molto astrattamente, si riconosce la forma del corpo umano. Ne origina un messaggio arcaico che richiede la riduzione del colorito ai soli colori primari, cosa da cui i lavori, ora seriali, traggono la loro caratterizzazione. L'artista dà comunque ai colori un'interpretazione personale: il blu, colore della mistica e dello spirituale, diventa terreno attraverso i riflessi metallici. Il rosso, simbolizzante l'originario, il corporeo, il femminile, la fonte della vita, prende una nota leggera e divertente nei multipli dei piccoli "zaini", così ironicamente interpretati. Nel giallo l'artista esalta espressività, non solo gioia di vivere e calore solare ma anche vissuto del precedente. Nel bianco, accanto alla purezza ed all'enigmatico, si manifesta grande libertà d'espressione. Colore e forma sono dunque strettamente congiunti nell'opera di Helga von Hofe e si motivano reciprocamente, poiché ogni forma ha un diverso significato a secondo del colore. Proprio in questo costante confronto e nell'integrazione di colore e forma si esprime il senso profondo dell'opera di Helga von Hofe.