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Marilù Eustachio riflette nei suoi dipinti e nei suoi disegni esperienze personali, ma anche rimandi all’arte e alla letteratura. L’artista, che è nata a Merano (1934) e vive a Roma, ha sempre mantenuto un legame con la sua terra: l’Alto Adige. E proprio questa Heimat –termine che non ha un corrispettivo italiano, quindi intraducibile, che indica un territorio in cui “ci si sente a casa” –è il tema di una nuova serie di opere che l’artista presenterà per la prima volta nella sua mostra personale a Merano Arte, assieme a altri lavori degli ultimi vent’anni che offrono una panoramica sulla complessità del suo percorso. L’artista racconta che la madre –originaria appunto della Vale Venosta –non si sentiva particolarmente a proprio agio a Roma e quindi tornava ogni volta che poteva in Alto Adige, accompagnata dalla figlia. Una volta cresciuta Marilù Eustachio ha continuato a tornare nella regione, anche per questioni di lavoro: Arnold Tribus esponeva infatti regolarmente i suoi lavori nella Galleria “Spatia” di Bolzano, che ha gestito tra il 1979 e il 2000. Nel corso dell’ultimo anno ha dedicato a questa “Heimat” una serie di circa 70 disegni a biro, pastello o inchiostro in cui propone cenni fugaci di paesaggi (alberi, montagne, case), ma anche rappresentazioni più fitte di segni e composizioni di colori quasi astratte. Si tratta di disegni lievi e delicati, ridotti all’essenziale, come ricordi lontani. Accanto a questo nuovo gruppo di opere verrà proposta una selezione di lavori degli ultimi vent’anni, allestita su una parete come in un’affollata quadreria, che permetterà di cogliere gli aspetti formali e contenutistici ricorrenti nella poetica dell’artista: il paesaggio, la natura – in particolare gli alberi, motivo proposto anche nel dipinto a parete realizzato per la sala da pranzo dell’hotel Laurin –sono alcuni dei temi che attraversano tutto il suo percorso artistico, assieme a quello del ritratto; ad esempio della serie Il presente, il passato -Trasmutazioni, iniziata nel 2003 e di cui sono proposti alcuni esempi in mostra, Eustachio lavora modificando con la matita o con i pastelli delle fotocopie trovate in libri, riviste o giornali (che spaziano da Matisse, Monet, Renoir e Giacometti fino a Michael Jackson o Matthew Barney). Anche i collage inclusi nella parete, come Hommage an Fontana, realizzato con il coperchio di una scatola per fazzoletti, mostrano il suo entusiasmo per la sperimentazione, per il gioco e il suo spiccato senso dell’ironia. Un terzo nucleo di lavori è incentrato sulla pittura, con le più recenti Carte Colorate, delle opere astratte, ridotte a colori trasparenti, realizzate con pennellate ripetute e stratificate. Marilù Eustachio si è formata attraverso numerosi corsi di pittura e disegno e da oltre vent’anni tiene corsi di pittura negli Istituti di Osservazione per Minorenni. Oltre all’arte, la sua grande passione è la letteratura, che costituisce anche una continua fonte di ispirazione per il suo lavoro. È sempre stata inoltre in contatto con altri artisti, intellettuali e scrittori come ad esempio Susan Sontag, di cui era molto amica, Giorgio Agamben, Rudolf Arnheim, Goffredo Parise o la pittrice femminista tedesca Sarah Schumann.