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L'ORIZZONTE DEL VIVERE QUOTIDIANO Elias Canetti, uno degli ultimi protagonisti della cultura mitteleuropea, era noto per i suoi aforismi. Uno di questi recitava: “Il fuoco attrae l'uomo che vi si identifica”. Osservando la sequenza delle poetiche immagini di Brigitte Niedermair viene da chiedersi: da dove arriva questa luce e perché ne siamo attratti? E poi, che cosa ci rivela questo misterioso e lento racconto tra il buio delle tenebre e la luce quasi accecante che cancella ogni visione? Brigitte Niedermair non è solo un’artista sofisticata con una lunga storia alle spalle e una straordinaria abilità nell’usare la tecnica della fotografia: è soprattutto un’autrice consapevole che il linguaggio dell’arte è un percorso mentale fatto di estetica e di un “perché” lasciato in sospeso tra chi realizza l’opera e chi la guarda. Ma l’artista meranese, la risposta all’enigma dello sguardo, la offre nel titolo: “The Present”, Il Presente. Quella luce è davvero il simbolo del nostro tempo, l’energia nascosta che accompagna i nostri giorni consumati nell’invisibile trasparenza della luce di un telefonino. Quello che Brigitte Niedermair ha creato con quest’opera è un raffinatissimo e poetico trattato sociologico attraverso una sequenza di 7 scatti realizzati lasciando un iPhone acceso in tempi diversi. La lastra fotografica per sette volte (come i sette giorni della creazione) ha fissato una luce sempre diversa ma ricca di un unico e potente valore simbolico.La luce del Presente è qui, a portata di mano, quasi un fuoco mitologico che ha le sembianze della divinità contemporanea, ovvero l’evoluzione tecnologica. Ma Paul Valery ci ricorda che bisogna “andare senza dèi verso la divinità” Brigitte Niedermair lo sa e le sue immagini si manifestano come il racconto rigoroso, oggettivo, asettico, ma al tempo stesso epico, sul nostro vivere quotidiano. Una narrazione allegorica, tra evocazioni lontane, che celebra, nel silenzio, la memoria di parole remote, di storie infinite, di figure sognate. La luce di “The Present” è il canto estremo dove passato e presente trovano un poetico punto di unione. Il mito racconta che Prometeo rubò il fuoco, simbolo di Sapienza, e lo donò agli uomini: la luce della tecnologia, proprio come quella del fuoco sacro agli dèi, fatalmente ci attrae, e in quella luce, nel bene e nel male, ci identifichiamo, disegnando così un nuovo orizzonte del vivere. Gianluigi Colin