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Dopo l’avvento del turismo di massa nelle Dolomiti, le località e le montagne sono state talvolta ribattezzate o trasfigurate in una sorta di marchio riconoscibile dai vacanzieri, perdendo la propria autenticità iniziale e trasformandosi in prodotto “last-minute” o pacchetto vacanza “all inclusive”. La visione dei pionieri del turismo, che hanno creato dal nulla centri, strutture e impianti in montagna ormai riconosciuti globalmente e facendo uscire dalla povertà del dopoguerra le popolazioni locali, ha permesso l’arrivo nelle nostre valli di un benessere diffuso per tutti, che negli anni ha poi attirato l’interesse dei brand internazionali. Questa prosperità ha come conseguenza, nei periodi di massimo afflusso turistico, la cosiddetta “alta stagione”, un aumento incontrollato del traffico nelle valli e sui passi che va a scontrarsi con l’immagine di una montagna dall’aria pulita e con gli animali che scorrazzano lieti nei boschi. Tali effetti hanno portato negli ultimi anni a un ripensamento della gestione del territorio con l’adozione di misure che vanno incontro alla certificazione Unesco. Il lavoro, realizzato da Manuel Riz, artista satirico di Canazei, prende come spunto questi fenomeni, nei quali nomi, immagini iconiche, slogan e stereotipi presenti nel territorio montano si fondono, attraverso una rivisitazione grafica, con i loghi internazionali che campeggiano sulle piste da sci, nelle piazze dei paesi o nelle più importanti manifestazioni sportive. Con questo progetto l’autore ha cercato di stimolare un pensiero positivo per valorizzare al meglio le potenzialità di un territorio e di una società che utilizzi in futuro le proprie risorse e il patrimonio collettivo in maniera cosciente, per garantire un turismo più sostenibile e lungimirante.