Informazioni evento

Sabato 16 maggio 2015 si apre al pubblico la Casa Semirurale di via Bari 11 a Bolzano con un percorso espositivo dedicato alla storia e alla memoria del quartiere Don Bosco. La Casa di via Bari 11 è uno dei pochi esempi ancora esistenti a Bolzano delle centinaia di case “semirurali” costruite in città alla fine degli anni Trenta per accogliere la forte immigrazione italiana incentivata dal regime fascista allo scopo di fornire manodopera per la nuova zona industriale e di ribaltare i rapporti di consistenza tra tedeschi e italiani in Alto Adige. Il quartiere, infatti, è stato demolito a partire dagli anni Ottanta del Novecento, ma non è mai venuta meno la richiesta, da parte dei suoi abitanti, di conservarne la memoria. Il Percorso espositivo, ora realizzato, occupa metà del piano terra e tutto il piano superiore dell’edificio. Al pianoterreno viene proposta la ricostruzione di un appartamento-tipo, con mobilio d’epoca, accompagnata da un’istallazione sonora a cura di Maxi Obexer e Stefano Bernardi che “racconta”, attraverso le voci dei protagonisti, la casa e la vita quotidiana che in essa si svolgeva. Al primo piano il percorso espositivo affronta tematiche diverse. Nella prima sala (OGGI) si trova l’installazione fotografica di Ivo Corrà “Ritratto Collettivo” che ritrae gli odierni abitanti del quartiere Don Bosco; un set fotografico permette ai visitatori di farsi ritrarre e diventare parte del ritratto collettivo del quartiere. Come un viaggio a ritroso, la seconda sala (Un quartiere in trasformazione) presenta mappe del territorio delle Semirurali dal 1541 a oggi, e i modellini in legno di Rocco Iaria delle tipologie di case Semirurali costruite a Bolzano tra il 1938 e il 1940 . La Sala SOCIETÀ espone fotografie provenienti da più archivi locali (molte le foto dell’Archivio del compianto Emo Magosso che ha fortemente sostenuto il progetto) che ritraggono momenti della vita alle Semirurali; questo spazio dispone di sedute che ne facilitano l’uso didattico. Una piccola stanza è riservata al LAGER di via Resia, con cui il quartiere confinava e interagiva: la sua memoria viene rievocata da brani di interviste ad ex deportati proiettati sulla parete e da 5 disegni a matita originali eseguiti nel Lager nel 1944 e nel 1945 da Ernesto Amelio Capurro di Genova, donati all’Archivio Storico di Bolzano. Nell’ultima sala (UNA STORIA CHE CONTINUA) gli acquerelli della serie “Demolizione Semirurali” della pittrice Alma Olivotto e un filmato di Miramonte Film rievocano la fine delle Semirurali e la costruzione di un nuovo spazio urbano. Una brochure bilingue accompagna il visitatore con notizie e informazioni. Inoltre, sono disponibili la storia delle fasi salienti del lungo progetto culturale e sociale che dagli anni Novanta ha portato il quartiere e la città a dibattere e a creare questa nuova sede espositiva, e una bibliografia aggiornata. La sistemazione architettonica dell’edificio e delle sue immediate adiacenze è dell’Architetto Markus Scherer, con il coordinamento dell’Ufficio Opere Pubbliche / Edifici. Entrambe i piani sono stati lasciati all’interno nelle condizioni del loro ultimo utilizzo. Il progetto museologico del Percorso espositivo è a cura di Silvia Spada Pintarelli dell’Ufficio Servizi Museali e Storico-Artistici del Comune di Bolzano e di Carla Giacomozzi dell’Archivio Storico. Il progetto di allestimento interno e di comunicazione è dello Studio Lupo & Burtscher di Bolzano con la consulenza di Roberto Gigliotti.