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Giancarlo Lamonaca nelle sue fotografie di grande formato ci presenta un’approfondita ricerca intorno alle situazioni spazio-temporali. Sovrappone o dissolve foto e crea in questo modo illusioni che guidano la nostra percezione ai limiti del possibile. Punti di partenza per le sue sovrapposizioni sono immagini che trova nella natura, ma anche in ambienti architettonici e che fotografa a seconda delle esigenze con diverse macchine fotografiche, dal grande, medio fino al piccolo formato, sia analogico che digitale. Questi materiali costituiscono la base per una ricerca che, per mezzo delle fotografie, fa nascere un mondo complesso di situazioni spaziali e temporali. Giancarlo Lamonaca usa anche i mezzi dell’elaborazione digitale delle immagini, scansionando immagini realizzate con tecnica analogica per rielaborarle poi in maniera digitale al computer. In questo modo si confondono anche le attribuzioni tecniche e l’osservatore deve confrontarsi con la domanda, se questi lavori appartengono al mezzo della fotografia, della pittura o dell’elaborazione grafica. Per il suo approccio fortemente spaziale, le immagini di Lamonaca, che vengono prodotte sempre come pezzi unici, assumono a volte un carattere architettonico o oggettuale. La galleria foto-forum, con questa personale, presenta per la prima volta una panoramica completa della ricerca artistica di Giancarlo Lamonaca e mostra diverse serie di opera dagli anni 2008 fino ai giorni nostri. L’utilizzo del mezzo della fotografia pone necessariamente la questione fondamentale della rappresentazione della realtà e a questa domanda è legata anche la questione della verifica delle situazioni e dei processi spaziali e temporali. Con un approccio sperimentale alla fotografia Giancarlo Lamonaca vuole indagare la questione del contenuto di verità delle nostre percezioni e vuole mettere in discussione la nostra idea di un tempo che corre linearmente. Per questo studia discussioni filosofiche che, all’antichità alla teoria della relatività, indagano criticamente fino ai tempi nostri il continuo spazio-tempo: esiste uno “spazio in sé”, indipendente dalla percezione e dalla rappresentazione, o questo è semplicemente una forma rappresentativa del soggetto percipiente? Lo spazio matematicamente calcolabile è identico allo spazio della nostra esperienza? E cosa succede se prendo in considerazione anche l'elemento temporale come quarta dimensione? E se comprendessimo il tempo non come un accadimento continuo ma come un presente eterno? La molteplicità che risulta da quest’approccio e l’ipotesi che, oltre i parametri già fissati, non esista un livello di percezione comune a tutti, viene esplicitata nelle immagini di Giancarlo Lamonaca. Il titolo della mostra spara un giudizio che metta alla prova il nostro sistema abituale di pensare. Tutto succede contemporaneamente – niente accade veramente. Siamo in grado di stabilire attraversi i nostri sensi cosa succede nel mondo? Lamonaca costruisce nei suoi lavori una specie di disorientamento, che noi, attraverso i nostri modelli abituali di conoscenza e i nostri sistemi ordinati, cerchiamo di rimettere a posto. Allo stesso tempo rimaniamo però anche affascianti dai mondi nuovi che nascono in queste immagini. Immagini della natura mutano attraversi collage di Rorschach in motivi ornamentali di tappeti, spazi reali acquisiscono, attraversi specchiamenti, una densità intrecciata, spazi vuoti si rovesciano verso l’esterno, terreno sabbioso si trasforma, attraverso riprese macro, in un universo. Se entriamo in quest’ordine d’idee, ci possiamo immergere nei suoi lavori e lasciarci trascinare, perché qui categorie come sopra e sotto, trasparente e opaco, pesante e leggero, davanti e dietro, ieri e domani sono messe in questione e abolite, e noi ci troviamo in uno spazio delle infinite possibilità. Quando sistemi abituali mutano, si aprono nuove conoscenze. Questo è l’approccio contenutistico che contrassegna la strategia artistica di Giancarlo Lamonaca