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L’opera da camera LORIT esplora con taglio critico e satirico i lati oscuri di un turismo straripante e delle sue conseguenze. Ambientata in Tirolo, la storia si sviluppa attorno a cinque figure allegoriche: la Morte, il Turismo, il Padrino delle funivie, il Bel Paesaggio e l’Ultima Generazione. L’ultimo giorno dell’ultimissima stagione sciistica dell’umanità, i cinque sono seduti insieme nella cabina di un impianto di risalita. Tra una dirompente euforia da rifugio di montagna e una disperazione che si fa a poco a poco strada, inizia “il gioco della morte”, al termine del quale, nella lotta tra il cambiamento climatico e la crisi, si impone per appunto una sola cosa: la morte. In termini musicali, lo spettro sonoro dell’opera oscilla tra l’allegro e l’apocalittico. Dalla “A” di “aria” alla “Z” di “Zwiefacher”, il ballo popolare, il compositore Marius Binder decostruisce l’intera cultura commerciale dell’aprèsski. Una tempesta di suoni alla TikTok composta da canzoni pop, jodel e grandi successi profetizza l’autodistruzione della cultura musicale alpina. LORIT è il progetto vincitore dell’edizione di quest’anno del concorso di teatro musicale Fringe. “Oltre all’allestimento ben architettato, che stimola la riflessione”- motiva la giuria - “a convincerci sono stati sia il tema, sia il fatto che quest’opera è di grande attualità. Prendendo le mosse dalla tradizione dei drammi morali, l’opera affronta i principali eventi, le circostanze e i temi del presente e del futuro”.