Informazioni evento

Vernissage 23 febbraio 2023 alle ore 18 A cura di Zasha Colah e Francesca Verga Chaw Ei Thein (Yangon, 1969), Ko Latt (Yangon, 1987), Moe Satt (Yangon, 1983), Nge Lay (Pyin Oo Lwin, regione di Mandalay, Myanmar, 1979), Amol K. Patil (Mumbai, India, 1987), Yadanar Win (Yangon, 1987) e Htein Lin (Mezaligon, regione di Ayeyarwady, Myanmar, 1966). Come artista performativo, Htein Lin non ha smesso di produrre opere e pitture quando è stato prigioniero politico in Myanmar, per sette anni, dal 1998 al 2004. Durante questo periodo di dittatura per il paese ha sviluppato la sua pratica artistica utilizzando diversi oggetti a sua disposizione come ciotole e accendini, in mancanza di pennelli, per realizzare dipinti e monografie su uniformi in cotone. La mostra ripercorrerà i lavori dell’artista e le performance che Htein Lin ha realizzato per i compagni di detenzione, riattivate per la prima volta da artisti e performer che hanno lavorato con lui. La mostra sarà parte di un processo di ricerca che si sviluppa e tocca diversi temi quali la creazione di un’opera d’arte in contesti di detenzione e di mancanza di libertà, l’isolamento, la ricostruzione e la memoria. Saranno pubblicati i testi scritti da Htein Lin mentre era in carcere, per la rivista che aveva creato per gli altri detenuti, e attraverso altri contributi, come dell’associazione Aiutare senza Confini, la mostra si snoda al di fuori dei propri spazi. Grazie a L'Istituto Internazionale di Storia Sociale (IISG) di Amsterdam per il prestito delle opere.