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Il gigante nero si è messo in moto. Non possiamo però riferirci solo al flusso migratorio di drammatica attualità che colpisce le nostre coscienze e occupa l’agenda e la propaganda politica in Europa. E neppure solo alla crescita demografica che secondo l’ONU porterà l’Africa ad avere nel 2050 il 25% della popolazione mondiale e la Nigeria ad essere la terza nazione più popolosa dopo India e Cina. Ci dobbiamo confrontare anche con le proiezioni in campo economico per cui già oggi possiamo constatare la presenza di una “classe media” pari a 250 milioni di persone e tassi di sviluppo economico crescenti. Come è naturale il risveglio coinvolge infine anche le forze culturali, generando spinte e correnti artistiche che partendo da un nuovo orgoglio africano vogliono proporre ed imporre una visione ed un pensiero culturale originale e non più mediato dall’esterno. Per riflettere su tutto questo nasce la mostra “Africanism – beyond the stereotypes”, che affida ad artisti africani il compito di rappresentare questa Africa in movimento. “L’Africa è un continente a noi vicino, ma che per molti aspetti da sempre ci appare così distante e sconosciuto da rendercelo estraneo e quasi misterioso. Un continente che sta faticosamente uscendo dal periodo oscuro dell’epoca coloniale e delle sue pesanti eredità e che, fra mille contrasti e difficoltà, inizia a prendere in mano le redini del suo destino, rincorrendo uno sviluppo ancora tutto da definire. Un continente che ricomprende molteplici etnie, linguaggi e culture che travalicano i confini statali disegnati sulle mappe e lo rendono difficile da decifrare e comprendere appieno. Un continente sicuramente per molti ancora tutto da scoprire, ma che bussa prepotentemente alle nostre porte. Ci siamo posti l’obiettivo di offrire uno sguardo non convenzionale sui più moderni movimenti artistici e culturali africani che, allontanandosi dagli stereotipi che comunemente li ingabbiano, vogliono proporre un approccio ed una diversa e più attuale visione delle profonde mutazioni sociali, economiche e quindi culturali che stanno investendo il continente africano. Nuovi linguaggi visivi, nuove espressività artistiche per contribuire a (ri)costruire l’immagine ed il ruolo futuro dell’Africa, con le sue potenzialità e le sue contraddizioni che, anche drammaticamente d’attualità, si propongono alle nostre coscienze. La mostra presenta opere di artisti già affermati od emergenti sul panorama mondiale dell’arte contemporanea, nati in Africa o legati alla diaspora africana, ma comunque accumunati nello sforzo di dare dignità e attenzione universale alla loro cultura. Sono esposti dipinti, sculture, fotografie, stampe, collage e oggetti di design, per rimarcare la varietà delle tecniche espressive attualmente utilizzate dagli artisti e mettere in rilievo come non sia possibile riportare l’Africa ad un unicum stilistico, perché non ci stiamo rivolgendo ad un’area omogenea e circoscritta, ma ad un intero continente variegato. La mostra presenta anche alcune antiche e preziose opere di arte tribale, per evidenziare il parallelo con le comuni, ataviche radici e nel contempo far risaltare il salto secolare che le nuove generazioni di artisti stanno imprimendo alle loro culture.”