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Vojtech V. Sláma, nato nel 1974 a Brno (CZ) Potrebbe chiamarsi anche estate, inverno, estate. Sarà anche che primavera e autunno sono le stagioni più belle, ma passano così velocemente che il tempo non basta mai per godere a fondo la loro pienezza. D’estate e d’inverno invece possiamo lasciare la città per una vita più semplice, possiamo visitare altre città e lasciarci trascinare. E’ importante aver tempo … per pulire il carburatore della moto e andare a trovare qualcuno. La dipendenza per me è essere incapaci di fare ciò che si ha voglia di fare. Le mie immagini però non registrano questa dipendenza, ma vogliono essere una reazione. Durante un viaggio in India, aspettando l’autobus, qualcuno rubò la mia Rolleicord. Il venditore di te si mise a strillare “Ladro! Ladro! Ladro! Io però non ero più un fotografo, non dovevo più fotografare, non più vivere attraverso la macchina fotografica. Una settimana dopo andai al mercato. Il mio amico del negozio di alimentari mi prestò una Agfa Clack 6x6 di bakelite: la lente grande come il vetro di un orologio per bambini, due diaframmi, due tempi di otturazione, il mirino non c’era più. Comprai alcuni rullini Agfachrome 100 RS con data di scadenza novembre 1992. Bottiglie di plastica e pellicole di plastica trovate nelle immondizie potevano sosttuire i filtri, erano “abbastanza indiani”. Col tempo lavorai con altre macchine fotografiche per poi tornare alla Rolleicord e Flexaret. Quello che voglio dire è che per un certo periodo di tempo dimenticai di essere un fotografo e iniziai a giocare. Scoprii un modo nuovo per cogliere ciò che veramente conta. La perdita della mia macchina fotografica in India mi ha insegnato un metodo che posso utilizzare anche nel “nostro mondo”