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Com’era la vita scolastica in un paesino dell’Alto Adige il secolo scorso, quando per raggiungere la scuola i bambini percorrevano anche un’ora di tragitto a piedi, e le classi erano di 40 alunni? E quali punizioni si assegnavano ai distratti? Lo spiega la nuova mostra temporanea “La scuola nel XX secolo” allestita al Museo locale di Gudon, con inaugurazione prevista mercoledì 23 aprile alle ore 19. Com’era la scuola in un paesino dell’Alto Adige il secolo scorso, quando la frequentavano i nostri nonni? Quando per raggiungere l’edificio scolastico si percorreva anche un’ora a piedi, magari combattendo col ghiaccio e la neve, e bisognava portare nella cartella la legna per la stufa? E cosa succedeva se non si stava attenti alla lezione? Domande, queste, cui intende rispondere – insieme a molte altre – la nuova mostra temporanea del Museo locale di Gudon dal titolo “La scuola nel XX secolo”, che verrà inaugurata mercoledì 23 aprile alle ore 19. L’esposizione racconta significative storie dalla vita scolastica dell’epoca, spiegando per esempio com’erano composte le classi – a volte anche di 40 alunni, qual era il concetto di educazione dominante e cosa si intendeva per “classi grandi” e “classi piccole”. Lo fa anche attraverso una rassegna di oggetti provenienti principalmente dalla scuola elementare di Gudon – tra essi, due pallottolieri del XIX e XX sec. – e dall’Istituto vescovile Vinzentinum di Bressanone. Integra la mostra una presentazione multimediale con foto storiche. Sviluppato su tre piani, il Museo locale di Gudon espone oggetti della tradizione popolare e testimonianze della storia dell’arte locale. La collezione si divide in tre grandi tematiche: attrezzi da lavoro ad uso agricolo, artigianale e domestico, arte sacra e profana e documentazione della storia del paese. Accanto al museo si trova la zona archeologica con tracce dell’età del ferro e romana.