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Mosche, lattine, guerra e vette immaginarie. È sempre un po' folle voler andare oltre i limiti del “fotografabile”. Fare ciò significa infatti esporre per intero l'ambiguità insita nella fotografia, lasciandosi così impressionare dalla sua seducente finzione. Scatti, esposizioni multiple, differenti momenti raccolti nella stessa immagine, il tutto per avere più di una visione, di un approfondimento o di un arricchimento e, allo stesso tempo, una perdita, un decadimento. In questi cicli di opere inediti le immagini si trasformano, attraverso collage di Rorschach, in motivi ornamentali, restituendo così il fascino delle cose legittimamente ambigue. Si tratta di un gioco illusionistico che simultaneamente collega e sostituisce, combina e trasforma. L'obiettivo è capire che ogni elemento realistico cela o implica qualcosa di ambiguo, evasivo, enigmatico. Siamo chiamati a cercare ciò che non esiste, l'alternativa possibile, l'altra faccia del mondo. Ma non è forse questa l'eterna ambiguità ed elusività delle immagini? Mostrare e nel contempo nascondere, rappresentare il mondo e contemporaneamente cambiarlo? Nato a Cortina d'Ampezzo nel 1973, Giancarlo Lamonaca ha studiato arte e pittura all'Accademia di Belle Arti di Bologna e all'HDK di Berlino. Attualmente vive e lavora nel suo studio di Varna. I suoi scatti vanno oltre il rapporto diretto con la realtà che si può stabilire attraverso il mezzo fotografico. Egli stratifica e sovrappone la realtà all'immaginario, dando luogo ad uno spazio in cui tutto sembra possibile, ma niente può essere totalmente definito. Le sue installazioni di grande formato e i cicli attualmente in lavorazione possono essere definiti come autentici camuffamenti della realtà, derivanti dal suo approccio sperimentale alla fotografia. Durante la mostra saranno rispettati tutti i protocolli anti-Covid19 attualmente in vigore.