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ATTENZIONE: QUESTO SPETTACOLO SOSTITUISCE QUELLO IN PROGRAMMA NELLA RASSEGNA "IN SCENA" INTITOLATO "DA LONTANO" CHE E' STATO ANNULLATO PER IMPEGNI TELEVISIVI DELLA PROTAGONISTA.  I biglietti già acquistati per "Da Lontano" saranno validi anche per il nuovo spettacolo "Estate in dicembre" (non è necessario il cambio in cassa). Per spettatori e abbonati: nel caso si volesse il rimborso, questo dovrà essere chiesto entro e non oltre 5 giorni dallo spettacolo. > di Carolina África Martín Pajares  > produzione Teatro Nazionale di Genova> regia Andrea Collavino > interpreti Fiammetta Bellone, Elsa Bossi, Sara Cianfriglia, Elena Dragonetti, Alice Giroldini  > versione italiana Antonella Caron > luci Aldo Mantovani durata: 80'  Una storia corale, tutta al femminile: generazioni e storie diverse in una famiglia alle prese con la vita, l’amore e la morte, il lavoro e gli affetti, il dolore e i sogni. Una storia apparentemente semplice, quotidiana, minimale: eppure nel fluire dei mille discorsi che si intrecciano e si sovrappongono c’è un ritratto lucido, a tratti crudele, ma impastato di tenerezza e empatia, di commovente sensibilità. Opera aperta, in costante e mutevole divenire, Estate in dicembre è diventato un progetto italiano grazie all’incontro tra l’autrice, considerate tra le più interessanti voci del panorama spagnolo, e un’attrice in occasione del Laboratorio di Drammaturgia contemporanea spagnola organizzato dal Teatro dei Filodrammatici di Milano e dall’Istituto Cervantes di Milano, in cui interpreti italiani si sono confrontati con registi e drammaturghi spagnoli nello studio e nella messa scena di testi contemporanei. Estate in dicembre è un lavoro che affronta tematiche e relazioni autentiche, un testo capace di raccontare, tramite una situazione familiare e quotidiana, la vita di cinque donne appartenenti a tre generazioni diverse, la loro relazione con il mondo, con il futuro e con il passato. Donne che condividono la ricerca comune e incessante di quella cosa così incerta che chiamiamo felicità. Ed è appunto la felicità delle piccole cose, più che delle grandi conquiste, raccontata con sapienza e sincera adesione. È una saga matriarcale, segnata dall’assenza del padre, in cui troviamo una Nonna, una Madre e tre figlie che cercano disperatamente di separarsi ma rimangono necessariamente unite. Un testo che potrebbe piacere a Pedro Almodóvar, per quel suo clima da Donne sull’orlo di una crisi di nervi e che il regista e drammaturgo argentino Claudio Tolcachir, conosciuto e amato anche in Italia per la sua opera, definisce «abitato da tanta vita e da tante esperienze: il mondo di una nonna indimenticabile dove si può essere madre o figlia ma sempre con gande a amorevole umanità».