CULTURE

Archimod: piccoli modelli di grandi opere
Alla scoperta del “museo” dell’architettura provinciale

13 Archimod piccoli modelli di grandi opere

Via Giotto 13, Bolzano: questo indirizzo probabilmente non vi dirà nulla, perché a poche persone è nota l’esistenza di un “museo” dei modelli delle principali opere architettoniche realizzate dalla Provincia nel territorio altoatesino. Archimod è uno spazio originale, anche per il modo in cui le “opere” sono esposte, e di sicuro interesse non solo per chi lavora nel campo dell’edilizia.

Incontriamo l’architetto Andrea Sega, direttore dell’ufficio Edilizia est della Provincia e curatore, con Paolo Bellenzier, di questo archivio originalissimo e meritevole di una visita.

Architetto, come inizia la storia dell’eccellenza architettonica altoatesina?
Trent’anni fa, alla fine degli anni ‘90. All’epoca la Provincia iniziò ad indire concorsi di progettazione a livello europeo, così da destare l’interesse di studi professionali internazionali. I fattori che hanno reso particolarmente felice questa iniziativa sono stati vari: la lungimiranza della classe politica e dei committenti, giurie di esperti altamente qualificate e un’importante disponibilità economica hanno permesso di investire in tanti progetti di grande qualità e originalità. Progetti, si badi bene, che non hanno premiato i migliori architetti, ma i migliori progetti per i nostri scopi.

L’apertura a professionisti di tutta Europa non ha danneggiato i progettisti altoatesini?
Tutt’altro. Sono stati tanti i giovani professionisti locali “contaminati” dal lavoro di affermati colleghi europei che, a loro volta, hanno cominciato a guardare oltreconfine. La loro partecipazione e vittoria a concorsi internazionali li ha consacrati tra le realtà di più alto livello in Italia e all’estero.

Com’è nato Archimod?
Archimod è stato inaugurato nel 2016 ed è nato per soddisfare la necessità della Ripartizione edilizia e servizio tecnico della Provincia di avere un archivio cartaceo. A dare l’impulso per la sua realizzazione è stato il direttore di ripartizione di allora, l'architetto Josef March. Visto lo spazio che ci è stato dato a disposizione, abbiamo deciso di includere anche un archivio di modelli. Da qui anche il nome dello spazio: Archivio Modelli.

A chi si deve la particolarità degli spazi espositivi?
La progettazione degli ambienti è opera dell'architetto Claudio Lucchin, risultato vincitore di una gara di invito, e propone soluzioni di particolare efficienza e impatto visivo, dato che sul pavimento sono poste delle gabbie in metallo elettrosaldate che contengono modelli di opere già ultimate. Sulle gabbie poggiano lastre di vetro che fungono da pavimento e permettono di ammirare dall’alto i modelli. Sui tavoli, invece, trovano spazio le opere non ancora realizzate o in corso di realizzazione.

Al giorno d’oggi la progettazione avviene al computer e i rendering ci permettono addirittura di entrare virtualmente in edifici non ancora realizzati. Hanno ancora senso i modelli?
Il computer ci aiuta molto a visualizzare l’aspetto finale di un edificio e ci permette qualsiasi tipo di visione interna ed esterna, ma un modellino ci offre un’esperienza ancora insostituibile. L’utente non del settore non riesce ad interpretare le immagini che vede sullo schermo in maniera perfetta, mentre un modellino permette di comprendere spazi e forme in maniera molto simile al reale.

A che pubblico vi rivolgete e chi visita archimod?
Si tratta di una mostra specialistica di primario interesse per architetti, ingegneri e operatori del settore, ma utile anche per le scolaresche. Vedere le fasi di progettazione, la costruzione dei modelli e gli edifici finiti è sicuramente attraente per tutti, dato che molti degli edifici protagonisti dell’esposizione appartengono al paesaggio in cui ci muoviamo quotidianamente. Va sottolineato il fatto che non si tratta di un museo, ma di un archivio, e che non ci sono aperture giornaliere. Per visitare archimod è necessario prenotare una visita all’indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Nell’immediato futuro di quali opere avrà bisogno la nostra provincia?
Senza dare una risposta politica, che non mi compete, posso rispondere quali sono gli ambiti di cui, come Ripartizione edilizia e servizio tecnico, ci occuperemo. Scuole, gli edifici dei cantieri stradali e non le stesse strade, edifici per uffici, caserme dei vigili del fuoco: tutti edifici di competenza provinciale. Nel passato anche recente abbiamo costruito tanto e ora dobbiamo sicuramente investire sugli edifici già realizzati, risanandoli, migliorandoli e ampliandoli.

[Mauro Sperandio]

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