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Questo esilarante, sottile, profondo monologo, è talmente ricco di personaggi da sembrare una commedia. La particolarità è che tutti questi personaggi, sono interpretati da un unico attore, in una sorta di girandola da trasformista della parola e della voce. “Tutto sua madre” è un testo nel quale si ride tanto, si fanno le dovute riflessioni sui condizionamenti familiari e si capisce come qualsiasi (ri)nascita, sia provvidenziale, auspicabile o addirittura necessaria, anche quando si tratta di un coming-out al contrario, proprio come quello di Guillaume, il protagonista della storia. Perché “Tutto sua madre” è la storia di un ragazzo che, attraverso peripezie e avventure, cerca di affermare la propria eterosessualità in una famiglia che, invece, lo aveva già ampiamente catalogato come omosessuale. Guillaume non è come i suoi fratelli belli e testosteronici, è l’esatto contrario. Inviso al padre e ai fratelli, si ritroverà così ad imitare e a far vivere tutte le donne che ha immaginato o conosciuto, diventando via via la Principessa Sissi, l’Arciduchessa Sofia, una perfetta ballerina andalusa, sua nonna, sua zia. Insomma ogni donna che osserva o che ammira. Ma più di ogni altra cosa, si trova a compiacere e a idolatrare sua madre, che prova a imitare in ogni sua sfumatura, in ogni sua caratteristica, ulteriore motivo per cui la famiglia lo considera effeminato. Ma la storia prenderà una piega bizzarra e imprevedibile… Spettacolo Teatrale Tratto Da “Les Garçons Et Guillaume, À Table!” di Guillaume Gallienne con Gianluca Ferrato regia Roberto Piana traduzione dal francese Anna D’elia adattamento drammaturgico Tobia Rossi assistente alla regia Angelo Curci scene Yasmin Pochat costumi Agostino Porchietto light designer Renato Barattucci wallpaper designer Simone Guidarelli illustratore Matthew La Croix