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Tipi umani seduti al chiuso - Pubblicato da martin_inside

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Informazioni evento

Partitura sentimentale per biblioteche

Una biblioteca di quartiere di una città d’inverno. Un antro di calore casualmente molto ben fornito per passione singolare della direttrice. Questi ranghi di libri e tavoli diventano un habitat di sicurezza e di conforto, ma anche di litigio e violenza, di un’umanità varia e spesso disperata o problematica o chissà, particolarmente felice.
Questo lo scenario iniziale tratteggiato nello spettacolo Tipi umani seduti al chiuso da Lucia Calamaro, drammaturga dall’attività internazionale, vincitrice del Premio Ubu per il Teatro e direttrice della Scuola di Drammaturgia Scritture.
Con qualche ben scelto abitante dell’epoca e un cambio di tempo e forma, questa biblioteca si trasforma in scena in alcune delle biblioteche più famose della storia dell’umanità: quella di Borges, dove c’è tutto il sapere passato, presente futuro; la biblioteca benedettina dell’Abbazia di San Gallo in Svizzera, fonte di ispirazione del romanzo Il Nome della Rosa di Umberto Eco, la Nazionale di Parigi che conserva qualcosa come 30.000.000 libri o la biblioteca Vaticana, culla dei più scandalosi segreti della storia d’ Occidente e d’Oriente.
Se le neuroscienze identificano proprio nel concetto di "pensiero accorato", la superiorità umana rispetto l'intelligenza artificiale, allora forse è proprio lì, tra le sale magnifiche di una biblioteca che l'umano accorato, assorto, in preda a stati d’animo fondamentali che definiscono il mondo, facendosi poi voce, corpo e teatro, resiste, combatte. E sta.

un progetto di Lucia Calamaro
con Riccardo Goretti, Simona Senzacqua, Lorenzo Maragoni, Cristiano Moioli, Cristiano Parolin, Filippo Quezel, Susanna Re
regia Lucia Calamaro
scene Alberto Nonnato
costumi Lauretta Salvagnin

produzione TSV - TEATRO NAZIONALE
in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova

Lo spettacolo si inserisce nel progetto della Compagnia Giovani, parte dell’Accordo di Programma tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto per la realizzazione del Progetto Te.S.eO. Veneto – Teatro Scuola e Occupazione (DGR n. 1646 del 19 dicembre 2022).

Contatti :

Date e orari evento :

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  • > Compagnia Grandi Manovre (Forlì - CE) > tratto da “Le sas” di Michel Azama > traduzione a cura del Dipartimento di interpretazione e traduzione Università di Bologna, Campus di Forlì > con Beatrice Buffadini e Francesca Fantini > elaborazione drammaturgica e regia Loretta Giovannetti > idea progetto luci Giorgio Cervesi Ripa > illuminotecnica Adler Ravaioli > musiche originali Renato Billi durata: 75' “La Soglia è uno spettacolo immerso in un luogo senza tempo, perché il carcere smembra le giornate e le anime. E’ uno strano viaggio tra più mondi, con risvegli sudati e rabbiosi, dolore malcelato, inaspettate e graffianti tenerezze, ribellioni incoscienti come un urlo senza voce. Il testo di Michel Azama, drammaturgo francese vivente, tradotto appositamente per Grandi Manovre, dall’Università Traduttori e Interpreti di Bologna – Campus di Forlì, ha messo alla prova la compagnia in una vertigine straordinaria, violenta e dolorosa. Un percorso scenico esaltante e atemporale, dove ritmo, contrasti e crudele poesia, raccontano una storia vera di una Donna (la Liberante) che sta per uscire dopo 16 anni di prigione e cerca di dar vita ai suoi ricordi, agli incontri, al bisogno di contatto umano per sopravvivere, alle anime perdenti e indispensabili, incontrate nel suo viaggio rinchiuso tra quattro mura… È una regia di contrasti, di colori che cambiano improvvisamente, di pochi oggetti scenici che diventano panchina, cella, letto a castello, guardiola… È uscire a ritrovare una Libertà complicata, piena di incognite ma desiderata disperatamente. Un po’ come tutti noi in questi tempi complicati… Il percorso di messa in scena è stato un rischio giocato assieme a 2 attrici che hanno sposato totalmente il progetto e si sono innamorate della potenza del tema, condividendo la mia scelta di trasformare drammaturgicamente, un lungo monologo in una dinamica sfaccettata a due e, bontà loro, si sono affidate totalmente a me come persona, come donna che in carcere ha lavorato tanti anni e soprattutto come regista. Ci sono lacrime nel cuore, che non arrivano agli occhi…. Buona domenica a teatro - UILT