antichi egizi trevilab

L'interpretazione dei sogni - Pubblicato da martin_inside

0
×

Attenzione

Questo evento è terminato, rimani connesso per nuovi eventi

Informazioni evento

Dove andiamo quando sogniamo? Che cosa cerchiamo di dire a noi stessi in quello spazio sospeso, ulteriore e intermedio, che ci accoglie appena chiudiamo gli occhi? Ogni essere sogna, al di là del fatto che ne conservi memoria: la nostra esistenza è un susseguirsi di visioni notturne, architetture elaborate e complesse, la cui edificazione obbedisce a una necessità naturale. E allora la domanda diventa: perché sogniamo? Perché per l’essere umano è un bisogno vitale e ineludibile? La ricerca sui sogni di Sigmund Freud, pietra miliare del Novecento, tenta una risposta attraverso l’analisi di numerosi casi clinici, talora drammatici, talora perfino buffi e occasionali, ognuno capace di rivelarci qualcosa sulle leggi misteriose e splendide che sovrintendono alle nostre messinscene notturne. Sì, messinscene. Perché il sogno nella lettura di Freud ha un impianto profondamente teatrale, evidente fino da quel titolo originario del volume che alludeva a una vera e propria “drammaturgia onirica”. E dunque ecco scaturire l’ultima domanda: con quali regole si procede, nel fantasmagorico teatro del Sogno? Cinque anni dopo la versione teatrale realizzata a Milano al Teatro Strehler, Stefano Massini riprende in mano il suo decennale lavoro su “L’interpretazione dei sogni” di Sigmund Freud, a cui l’autore dedicò anche un romanzo di successo, edito da Mondadori e già tradotto in più lingue. Da lì Massini riparte, stavolta in prima persona, mettendo il suo estro di narratore al servizio di un impressionante catalogo umano: fra le note di Enrico Fink, sulla scena di Marco Rossi prende forma un variopinto mosaico di personaggi che, narrando i propri sogni, resi immagini da Walter Sardonini e illuminati da Alfredo Piras, compongono una sinfonia di possibili interpretazioni, in cui il pubblico si riconosce e ritrova.

Stefano Massini in

L’INTERPRETAZIONE DEI SOGNI

liberamente ispirato e tratto dagli scritti di Sigmund Freud
scene Marco Rossi
luci Alfredo Piras
immagini Walter Sardonini
musiche Enrico Fink
eseguite da
trombone e tastiere Saverio Zacchei
chitarre Damiano Terzoni
violino Rachele Innocenti

produzione TEATRO STABILE DI BOLZANO, FONDAZIONE TEATRO DELLA TOSCANA e TEATRO DI ROMA
in collaborazione con PICCOLO TEATRO DI MILANO – TEATRO D’EUROPA

Contatti :

Date e orari evento :

Potrebbe interessarti anche :

  • L'evento si tiene dal 26 Dic 2023 al 28 Dic 2023
    In un elegante locale stile Cotton Club, seguendo le bizze di una capricciosa radio d’epoca che trasmette musica rhythm’n’blues, il barman e gli inservienti si trasformano in cinque scatenati equilibristi, sbandieratori, saltatori e acrobati col fuoco. Ogni oggetto di scena (sedie, tavoli, appendiabiti, vasi e persino specchi) diventa uno strumento per acrobazie mozzafiato e coinvolgimento costante del pubblico. Sulle travolgenti note della colonna sonora del leggendario film di John Landis, i Black Blues Brothers fanno rivivere ogni sera uno dei più grandi miti pop dei nostri tempi a colpi di piramidi umane, limbo col fuoco, salti acrobatici con la corda e nei cerchi. Uno show che ha già riscosso enorme successo di pubblico e critica in tutto il mondo, superando le 500 date e registrando oltre 12.000 spettatori al Festival Fringe di Edimburgo 2019.
  • A play by Diletta La Rosa Waag event in collaboration with Ella – Women on Stage/ Waag -1 Entry: pay as you wish Si consiglia la prenotazione: office@waaghaus.eu Neo-nati, neo-genitori. Neo-mamma. Un viaggio a voce sola nel neos, nel nuovo. Un monologo ironico e poetico sui primi mesi della maternità quando si scopre il neo-nato, quando si diventa neo-mamma, attraverso gli occhi e la voce di una madre. Uno spaccato sociale sulla situazione italiana legata alla genitorialità e sul mito della maternità ancora da sfatare. Un racconto un po’ da ridere e un po’ da piangere per “andare a prendersi cura di sé come unica dote grazie alla quale potersi prendere cura degli altri”.
  • Graces è un progetto di performance di Silvia Gribaudi ispirato alla scultura e al concetto di bellezza e natura che Antonio Canova realizzò tra il 1812 e il 1817. L’ispirazione è mitologica: le 3 figlie di Zeus - Aglaia, Eufrosine e Talia - erano creature divine che diffondevano splendore, gioia e prosperità. Ad essere in scena sono tre corpi maschili, tre danzatori (Siro Guglielmi, Matteo Marchesi, Andrea Rampazzo) dentro ad un’opera scultorea che simboleggia la bellezza in un viaggio di abilità e tecnica che li porta in un luogo e in un tempo sospesi tra l’umano e l’astratto. Qui il maschile e il femminile si incontrano, lontano da stereotipi e ruoli, liberi, danzando il ritmo stesso della natura. In scena anche l’autrice Silvia Gribaudi che ama definirsi “autrice del corpo” perché la sua poetica trasforma in modo costruttivo le imperfezioni elevandole a forma d’arte con una comicità diretta, crudele ed empatica in cui non ci sono confini tra danza, teatro e performing arts. Spettacolo pluripremiato, Graces, nato dalla collaborazione drammaturgica tra Gribaudi e Maffesanti, evidenzia la tensione e la ricerca di nuovi significati del concetto di “grazia”. Dal 2004 Gribaudi, coreografa di caratura internazionale, focalizza la propria ricerca artistica sull’impatto sociale del corpo, mettendo al centro del linguaggio coreografico la comicità e la relazione tra spettatore e performer. Nell’ultimo decennio si è interrogata sugli stereotipi di genere, sull’identità del femminile e sul concetto di virtuosismo nella danza e nel vivere quotidiano, andando oltre la forma apparente, cercando la leggerezza, l’ironia e lo humour nelle trasformazioni fisiche, nell’invecchiamento e nell’ammorbidirsi dei corpi in dialogo col tempo. coreografia Silvia Gribaudi drammaturgia Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti danzatori Silvia Gribaudi, Siro Guglielmi, Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo disegno luci Antonio Rinaldi direzione tecnica Leonardo Benetollo costumi Elena Rossi produzione ZEBRA coproduzione SANTARCANGELO FESTIVAL con il sostegno di MiC – Ministero della Cultura Progetto realizzato con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche, azione della Rete Anticorpi XL - Network Giovane Danza D’autore, coordinata da L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino e IntercettAzioni - Centro di Residenza Artistica della Lombardia - progetto di Circuito CLAPS e Industria Scenica, Milano Musica, Teatro delle Moire, Zona K.