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DIE NIERE - Pubblicato da martin_inside

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Informazioni evento

Eine Koproduktion der Carambolage & Rittner Sommerspiele

Mit Margot Mayrhofer, Karin Verdorfer, Günther Götsch und Markus Oberrauch
Text: Stefan Vögel
Regie: Helga Maria Walcher
Bühnenbild: Sara Burchia
Assistenz: René Dalla Costa
Licht und Technik: Julian Geier, Claus Stecher
Bühnenbau: Robert Reinstadler
Foto: Tiberio Sorvillo, Luca Guadagnini

Im Sommer 2020 wurde das Stück mit großem Erfolg im Wieser Stoanbruch von Oberbozen zur Aufführung gebracht. Nun gibt es eine Wiederaufnahme im Bozner Kleinkunsttheater Carambolage.
Es geht um Kathrin, die eine neue Niere braucht. Ihr Ehemann Arnold hat dieselbe Blutgruppe, doch der erfolgreiche Architekt ziert sich und hat Angst vor einer Operation.
Anders als Arnold ist beider Freund Götz sofort bereit als Spender einzuspringen. Sowohl dessen Frau Diana als auch Arnold fühlen sich übergangen, schließlich ist so eine Organspende eine intime Sache! Und so bricht ein regelrechter Hahnenkampf um die Niere aus, bei dem beide Paare Federn lassen müssen.
Eine Komödie, die den Nerv heutiger Paarbeziehungen trifft. Und am Ende stellt sich die alles entscheidende Frage: Liebling, was bist Du bereit für mich zu tun?

Der Autor

Stefan Vögel wurde 1969 in Bludenz geboren und wuchs in Gurtis auf, einem 200-Seelen-Dorf in den Vorarlberger Alpen. Nach dem Studium der Wirtschaftsinformatik an der Universität Zürich wandte er sich bald ganz dem Theater zu. Erste Erfolge feierte er im Kabarett, ehe er sich als Theater- und Drehbuchautor einen internationalen Namen machte. Seine Stücke Eine gute Partie, Süßer die Glocken, Altweiberfrühling, Bella Donna, Achtung Deutsch!, Zwei Vier Sex, Chaim & Adolf u.v.a. feierten große Erfolge an deutschsprachigen Bühnen und wurden in Stuttgart, Wien, Hamburg, München, Berlin, Frankfurt, Dresden, Düsseldorf, Prag, Krakau und Sofia aufgeführt. 2018 wurde seine Tragikomödie Arthur & Claire mit Josef Hader in der Hauptrolle fürs Kino verfilmt.

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Date e orari evento :

L'evento si tiene dal 20 Ott 2021 al 23 Ott 2021

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  • Da questa sera si recita a soggetto, ovvero si improvvisa. Come prevedere dunque cosa accadrà proprio durante lo spettacolo che vedrete voi? Dipende dal pubblico, dal clima, dagli attori, da chi sceglierà di parlare per primo. A soggetto, ovviamente; a braccio, con dei punti fissi ma senza copione. Si parte dalla pièce di Pirandello, il quale nell’avvertenza posta in testa al terzo dramma della “trilogia del teatro nel teatro” si premura di scrivere al primo rigo: “L’annunzio di questa commedia, così nei giornali, come nei manifesti, dev’esser dato, senza il nome dell’autore”. Ovvero senza il suo di nome. E nell’elenco degli attori e delle attrici in cartellone mette al primo posto: “col concorso del pubblico che gentilmente si presterà”. Da questo testo si partirà per un viaggio, sempre accompagnati dal capocomico Paolo Rossi e la sua compagnia di giro, in un percorso sì pirandelliano, ma anche profondamente attuale. Perché Paolo da un lato parla direttamente con Luigi Pirandello e si lascia consigliare e portare avanti nella trama, dall’altro resta e rimane ancorato alla realtà, e a come la realtà odierna e più spiccia non possa non entrare inevitabilmente in qualsiasi cosa che sia viva come il teatro. La vita nel teatro, dunque, ma anche il teatro nella vita, ovvero il nostro bisogno continuo di mostrarci performanti in tv e sui social. Forse ci siamo tutti trasformati in personaggi tragicomici in cerca d’autore. “Ma scusa, se Pirandello pur di mantenere il segreto più misterioso sul suo testo ha fatto togliere il proprio nome dal cartellone”, dice Paolo Rossi, “chi sono io per spoilerare ciò che accadrà nello spettacolo di questa sera? Non sono mica un indovino, sono un comico scavalcamontagne. Se le parole per la “scheda” non le ha trovate un premio Nobel per la Letteratura, non potete pretenderle da me che ho fatto l’Itis!” E conclude: “Perché mettere in scena proprio questo testo? I miei maestri sono Fo, Gaber, Jannacci, Strehler e Pirandello. Ma Pirandello è quello che ultimamente frequento più spesso. Mi è anche apparso in sogno. Una volta, c’era anche Marta Abba, mi ha parlato di questo testo spiegandomi perché fosse proprio il momento giusto. Ma mi son svegliato per andare in bagno appena prima che me lo svelasse.” Lo svelamento avverrà direttamente sul palco, dal vivo. Ma solo a patto che tutti s’improvvisi all’unisono. AGIDI presenta Paolo Rossi in Da questa sera si recita a soggetto! Il metodo Pirandello drammaturgia di Paolo Rossi e Carlo G. Gabardini con gli attori Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Caterina Gabanella, Laura Bussani, Alessandro Cassutti e con la partecipazione del pubblico aiuto regia Luca Orsini scene Lorenza Gioberti costumi Elisabetta Menziani luci Elena Vastano ideazione e regia di Paolo Rossi durata: 120 minuti
  • Come sempre alla fine della stagione Improtheater Carambolage non va al mare, ma prenota una camera con vista nell'albergo delle mille storie. Ma no! Non una camera, tutto l'albergo. Perché senza il suo fedele pubblico non c'è modo di iniziare le vacanze! Gli ombrellini da cocktail sono pronti e il pianista sta già suonando la colonna sonora dell'estate. Cosa state aspettando? E via con la marea di storie: profondità, perle di risate e ondate di fantasia sono garantite!
  • Dopo il grande successo del suo tour con oltre 30 spettacoli sold-out in tutta Italia, Enrico Brignano ha annunciato nuove date per il suo spettacolo “Ma… diamoci del tu!”. Enrico Brignano racconta così “MA… DIAMOCI DEL TU”: «Darsi del tu oggi è ormai la prassi, mentre il “lei” sembra qualcosa di arcaico e formale. Per dire, quando ti chiamano dal call center per discutere che so, la tariffa telefonica, oppure per proporti di investire l’eredità di pora nonna in criptovalute, usano il lei, probabilmente per renderti più difficile il mandarli a quel paese. Il “Lei” è burocratico, lo si usa con le forze dell’ordine o al comune, ma del resto il “tu” che lo sta sostituendo è vuoto, non porta con sé quella confidenza vera, quella familiarità che intendo io. E’ per questo che comincio questo spettacolo dando del tu al mio pubblico: per creare una confidenza che sia non di forma, ma di sostanza. E che io sia un uomo di sostanza si dovrebbe capire già solo guardandomi; voglio aggiungerci pure quel MA che resetta tutto, che azzera le distanze, che siano sociali, economiche o d’età. L’età… ultimamente ho notato che per colpa della mia età sempre più persone tendono a darmi del lei, un lei che è doloroso come una fitta della sciatica, che è più fastidioso e irritante di quando mi scopro a tirarmi su dal divano esclamando: “hoplà”. Mi sa che all’espressione “giovane comico romano” devo cominciare a togliere il “giovane”. Siccome poi sono in vena di confidenze, nel mio spettacolo mi concedo di parlare di aspetti inediti della mia professione e di una storia personale che poi assurge a paradigma un po’ per tutti… sì, perché per la prima volta ho deciso di raccontare le delusioni, le false partenze, tutti i NO che ho collezionato nella mia vita professionale – e non. Certo sempre con un sorriso, mai prendendomi sul serio, ma sottolineando come tutto serva nella vita, anche un rifiuto ci può fortificare e renderci quel che siamo oggi. Coadiuvato sul palco dal maestro Andrea Perrozzi, io parlo; con la collaborazione di due presenze “moleste” ma preziosissime, Pasquale Bertucci e Michele Marra, io intanto continuo a parlare. Quando poi mi lasciano da solo sul palco, parlo ancora. Ebbene sì, c’ho tanto da parla’. E qualche volta anche da lamentarmi. “Ma lei Brignano non sa che lamentarsi è tipico delle persone anziane?”; “Certo che lo so. Ma intanto lei, coso… mi dia del tu!».