Inaugurazione Cubo Garutti: Camera Cubica - Pubblicato da cristina inside

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Informazioni evento

Un progetto di Nicolò Degiorgis Come vede il Cubo Garutti il quartiere Don Bosco? Il fotografo Nicolò Degiorgis trasforma lo spazio del Cubo in una camera oscura, che gli abitanti del quartiere possono esplorare e provare insieme all’artista. Una selezione delle immagini così prodotte confluisce poi in una pubblicazione. Durante la serata inaugurale vengono presentate le fotografie frutto del progetto. Una selezione delle immagini viene proiettata sulla facciata di Museion.

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Date e orari evento :

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  • L'evento si tiene dal 27 Mar 2024 al 27 Nov 2024
    Caffè delle lingue Deutsch | Italiano | English | Español Dove? Alla biblioteca don bosco di Laives, in Via John Fitzgerald Kennedy, 94. Quando? Ogni ultimo mercoledì del mese, tranne qualche eccezione. Le date esatte sono: 27 marzo, 17 aprile, 29 maggio, 26 giugno, 31 luglio, 28 agosto, 25 settembre, 23 ottobre e 27 novembre. L’orario è sempre lo stesso: dalle 20:30 alle 21:30. Come funziona? In biblioteca troverai una moderatrice o un moderatore per ogni tavolo, cioè per ogni lingua. In base alla lingua in cui vuoi esercitarti, scegli il tavolo, siediti e…inizia a chiacchierare! Parlerai con la moderatrice o il moderatore e con le altre persone come te sedute a quel tavolo. Se ti stanchi, puoi tranquillamente andare via o cambiare tavolo. In generale, è consigliato avere le conoscenze di base della lingua scelta per poter seguire la conversazione e partecipare attivamente. Quali lingue si parlano? In questo primo anno di attività ci saranno tavoli per l’italiano, il tedesco, l’inglese e lo spagnolo. Se c’è qualche altra lingua che ti interessa particolarmente e che vorresti approfondire, puoi segnalarcelo compilando un questionario che troverai in biblioteca. Bisogna prenotarsi? È a pagamento? No, il Caffè delle lingue è gratuito e si può partecipare liberamente. Hai qualche domanda? Scrivici a info@laivescultura.it!
  • Verbrechen, Gräueltaten und Vergnügungen des Wachpersonals im Durchgangslager Bozen Im April 1944 wurde das Durchgangslager Bozen errichtet. 9.500 Personen waren darin inhaftiert, 3.802 wurden aus diesem „Vorhof des Todes“ in die KZs Mauthausen, Dachau, Flossenbürg, Ravensbrück und Auschwitz deportiert, wo der Großteil starb. Der Blick des Historikers Costantino Di Sante richtet sich auf die Täter und Täterinnen im Lager Bozen: Er zeigt auf, wie das Wachpersonal die Inhaftierten skrupellos folterte, misshandelte und auch tötete. Verstörend bringt er auch ans Licht, wie sich die Täter in der Freizeit vergnügten, in den umliegenden Landgasthöfen feierten und in der Lagerdruckerei eine satirische „Bierzeitung“ herausgaben. Eine Gesprächsrunde in deutscher und italienischer Sprache zwischen dem Autor Costantino Di Sante, der Historikerin Martha Verdorfer und dem Historiker Leopold Steurer. Es moderiert Michaela Oberhuber, Übersetzerin der 2019 im Raetia-Verlag erschienenen italienischen Ausgabe. Eine gemeinsame Veranstaltung der Landesbibliothek Dr. Friedrich Teßmann, Edition Raetia und Geschichte und Region/Storia e regione.
  • Per "Il Parlamento delle Marmotte”, in collaborazione tra la Biennale Gherdëina e Ar/Ge Kunst Bozen, Eva Giolo ha prodotto il film Memory Is an Animal, It Barks with Many Mouths. Ambientato nelle valli che circondano le montagne delle Dolomiti, dei bambini immaginano le antiche leggende ladine mentre esaminano specchi d'acqua, buche e grotte alla ricerca di qualcosa di perduto o dimenticato. Attraverso una coreografia poetica, il film diventa un viaggio immaginario che collega passato e presente, creando risonanze tra il paesaggio, il pensiero magico e la lingua ladina - l'antico idioma retoromanzo protetto delle valli. Il progetto è un puzzle che si dispiega come una favola senza tempo.   La mostra ad Ar/Ge Kunst è a cura di Francesca Verga e Zasha Colah, e presenta un progetto di ricerca e film commissionato da Ar/Ge Kunst (Bolzano-Bozen), parte del programma di Biennale Gherdëina 9 - "The Parliament of Marmots" a cura di Lorenzo Giusti, realizzato con il sostegno di Biennale Gherdëina e del Flanders Audiovisual Fund.   Eva Giolo (1991, Belgio) è un'artista che lavora su pellicola analogica. Il suo lavoro si concentra in particolare sull'esperienza femminile, utilizzando strategie sperimentali e documentaristiche per esplorare i temi dell'intimità, della permanenza e della memoria, insieme all'analisi del linguaggio e della semiotica. Il suo lavoro è stato ampiamente esposto in festival, musei e gallerie a livello internazionale, tra cui Sadie Coles HQ, Harlan Levey Projects, WIELS, MAXXI-Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Kunsthalle Wien, International Film Festival Rotterdam, Kunstmuseum Den Haag, Viennale, FIDMarseille, Vision du Réel e New York Film Festival. È cofondatrice della piattaforma di produzione e distribuzione elephy.

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