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Informazioni evento
In esposizione opere e installazioni di un gruppo di giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, che ha elaborato un progetto all’insegna dell’estetica relazionale. Inaugurazione: ve 19.4, ore 18.
Spinose, costolate, pelose, ispessite, sferiche, piatte, colonnari: sono tutti attributi che descrivono le succulente.
Queste piante immagazzinatrici d’acqua prosperano in luoghi molto aridi utilizzando sorprendenti strategie di sopravvivenza e sono inoltre estremamente varie e utili.
L’esposizione temporanea “Succu... cosa?”, nella cornice dei Giardini di Castel Trauttmansdorff, illustra l’incredibile diversità e le ingegnose tecniche di sopravvivenza sviluppate dalle succulente. Viene presentata anche un’ampia gamma di piante succulente utili che ci forniscono frutti deliziosi, sostanze curative, fibre resistenti o persino noti liquori. La mostra è completata da oggetti, piante vive, stazioni interattive e visite guidate appositamente concepite.
Il Museo delle macchine da scrivere di Partschins presenta, in collaborazione con il Museion di Bolzano, opere fotografiche di Hans Glauber. Negli anni 1963-73, Glauber realizza 150 opere sotto il titolo "Dalla città meccanica". Esse si basano su fotografie della meccanica delle macchine da scrivere e calcolatrici, che Glauber sottopone a processi di solarizzazione, ricopia e collage. Le parti delle macchine da scrivere possono essere ancora riconoscibili alla fine o essere alterate fino all'irriconoscibilità.
Le immagini mostrano strutture ed entità enigmatiche, spesso reminiscenti di architetture minacciose e visioni urbane oscure. Glauber si propone con le sue opere fotografiche di rappresentare criticamente un mondo tecnologico che, ai suoi occhi, sta diventando sempre più ostile all'umanità. (testo: Andreas Hapkemeyer)
Mostra personale di Tanja Jarussi
Un piccolo omaggio a quelle grandi, alcune infinite, eteree ed eterne figure. Presenze immateriali alle quali l’essere umano si è da sempre rivolto per trovare sostegno . Le invochiamo tutt’oggi in preghiera, nei rituali, ne interagiamo nei sogni, a volte le accusiamo d’averci ostacolato. Le immaginiamo, le sentiamo. Molte fanno ormai parte dell’immaginario collettivo, diventando simboli riconoscibili a tutti, altre si formano in un immaginario più personale. A ttraverso la materia fatta di trame di cotone e colore, Tanja vuole rendere l’immaterialità, la trasparenza, la leggerezza e insieme la forza della presenza, intesa proprio letteralmente come essere presente, risvegliando quel lato femminile primigenio che è in ognuno di noi.
Inaugurazione: venerdì 03/05/2024, ore 19:30 – Presentazione a cura della Dott.essa Sabine Giunta e interventi di Shanthi Roat, solo voce, e Daiana Tripodi, attrice
Durata: dal 04 al 18/05/2024
Orari di apertura: da lunedì a sabato ore 15.30-22.30
Entrata libera
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Sabato 18/05/2024 – Finissage
– ore 19:30 – Incontro con l’artista, Tanja Jarussi – Entrata libera
– ore 20:00 – Accordion & rope performance di Davide Rocco Fiorenza e Laura Brida – Offerta libera
Shibari o Kinbaku, antica espressione di bondage artistico giapponese, un rituale che esalta una fiducia atavica primordiale del femminile nel maschile, nel quale corde di canapa e juta assumono valore simbolico costringendo il corpo femminile in sospensioni spettacolari.
Immagine: Invocando Dea (dettaglio)
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