Mostra di Ulrich Ladurner: AfPak - Pubblicato da ale inside

0
×

Attenzione

Questo evento è terminato, rimani connesso per nuovi eventi

Informazioni evento

La mostra „AfPak“ presenta due serie di fotografie del giornalista Ulrich Ladurner, che ha scattate durante oltre 40 viaggi in Afghanistan e Pakistan negli ultimi dodici anni. Ellen Dietrich, capo della redazione fotografica del settimanale DIE ZEIT, scrive della sua opera fotografica: “Il giornalista Ulrich Ladurner è nato nel 1962 a Merano; ha studiato storia e scienze politiche. È quel suo tono sottile che affascina i lettori. Ulrich Ladurner scrive in modo calmo e discreto, mai sopra le righe. La sua passione giornalistica si può caratterizzare in una frase: “Rendere comprensibile il mondo islamico attraverso il racconto.” E per fare questo è dotato di un talento molto raro: fotografa in modo altrettanto brillante come scrive. Non conosco nessuno che sappia fare entrambe queste cose in maniera così eccellente. Più di dieci anni fa Ulrich Ladurner ha cominciato a fare del suo hobby, la fotografia, un secondo mestiere. Mi ricordo ancora il suo stupore e la sua gioia, quando sia il testo che le fotografie di un reportage di tre pagine del nostro giornale portavano la sua firma. Ulrich Ladurner ha viaggiato come giornalista e fotoreporter soprattutto in Afghanistan e Pakistan. È proprio questo doppio sguardo analitico che rende uniche le sue emozionali, e a volte melanconiche immagini. E chi si stupisce dal fatto che sono state anche premiate con il „European Newspaper Award“. L’arte fotografica di Ladurner può essere paragonata ai reportage di fotografi sensibili come Jerome Delay, Steve McCurry e Justin Jin. “Chi non è capace di guardarsi attraverso lo sguardo dell’altro, è condannato a perdere,” scrive Ulrich Ladurner nel suo articolo su “Gli errori dell’Occidente e la guerra persa in Afghanistan”, apparso il 22 giugno 2011 su DIE ZEIT. Il mondo antico, arcaico e dominato dagli uomini dell’Afghanistan irrita e estranea. Ulrich Ladurner illumina con documenti testuali e di immagine la vita quotidiana della gente semplice, nelle case da tè, nei bazar, sui campi, in prigione, in strada, nei desolati paesaggi di montagna, nei paesi isolati e a Kabul. Gli uomini con il turbante guardano curiosi, a volte diffidenti, a volte si mettono in scena con pose marziali. Accanto a loro i soldati stranieri sembrano provenire da un altro pianeta. Un suo segreto rimarrà per sempre come Ulrich Ladurner riesca ad avvicinarsi tanto alle donne timorose in Afghanistan e in altri paesi islamici. Forse perché la l’intuizione femminile fa percepire loro che quest’uomo con la macchina fotografica non le considera con disprezzo, ma con rispetto ed empatia.” La seconda sezione della mostra presenta un lavoro fotografico sugli Hijras in Pakistan. Transessuali e travestiti vengono chiamati Hijras nel subcontinente indiano. Gli Hijras hanno avuto grande influenza alla corte della dinastia musulmana dei Moghul che ha dominato l’India dal 16° al 19° secolo. Godevano di grande fiducia sia tra gli uomini che tra le donne. In questo modo diventavano dei sapienti. Oggi invece vengono spinti spesso nella prostituzione e all’accattonaggio. La scena di questa serie fotografica è una festa di compleanno in una Wedding Hall di Islamabad, dove gli Hijras ballano per gli ospiti e si mostrano in tutto il loro splendore sconcertante. Nessuno disturba questa festa sfrenata, che contraddice tutto quello che noi pensiamo di sapere del Pakistan.
Ulrich Ladurner: Nato nel 1962 a Merano, Alto Adige (Italia). Dalla fine degli anni ottanta giornalista. Dal 1999 presso il settimanale tedesco DIE ZEIT. Afghanistan e Pakistan fanno parte dei paesi in cui ha viaggiato intensamente. Adora viaggiare, scrivere, fotografare – e i suoi figli più di ogni altra cosa. Ha scritto diversi libri, nei quali cerca di rendere tangibile il mondo attraverso il racconto.
Ulrich Ladurner: Geboren 1962 in Meran, Südtirol (Italien). Seit Ende der achtziger Jahre Journalist. Seit 1999 bei der der deutschen Wochenzeitung DIE ZEI T. Afghanistan und Pakistan gehören zu den Ländern, die er sehr intensiv bereist hat. Er liebt Reisen, Schreiben, Fotografieren – und seine Kinder über alles. Er hat mehrere Bücher geschrieben, in denen er versucht, die Welt auf erzählerische Weise begreifbar zu machen.

Contatti :

Date e orari evento :

L'evento si tiene dal 20 Mar 2013 al 20 Apr 2013

Note sugli orari :

Di-Fr - ma-sa ore 15.00-19.00 Uhr
Sa- sa ore 10.00-12.00 Uhr

Pubblicato da :

Potrebbe interessarti anche :

  • L'evento si tiene dal 10 Mag 2024 al 30 Lug 2024
    Giovanni Frangi torna con “Du côtè de chez Swan” ad esporre presso la Galleria Antonella Cattani contemporary art, dopo la mostra Urpflanze del 2017, con una serie di opere concepite e create per l’occasione. “C’è un po' di Proust nella vita di ciascuno di noi, tra nostalgia del passato e la ricerca di nuove strade” esordisce Giovanni Frangi che, per la sua personale, ha ripreso il titolo del romanzo di Marcel Proust “Du côtè de chez Swann”, trasformando il nome proprio di uno dei protagonisti - Swann in Swan, ovvero il cigno – vero protagonista della mostra. Sulle tele di tessuto dal colore blu profondo, sfilano come in una sequenza filmica, i cigni dal piumaggio bianco candido, richiamandosi l’uno all’altro per poi disegnare insieme una storia dalle variabili infinite. Frangi sceglie di dipingere un animale simbolico per eccellenza, un soggetto iconico come il cigno che, da tempo immemore, affascina l’uomo continuando ad essere fonte di ispirazione. Il motivo di questa scelta non riguarda però solo l’immagine di questo maestoso volatile ma bensì il suo portamento dal quale dipende ogni suo movimento. Catturare il senso del movimento attraverso la pittura può aprire a molteplici visioni ed è proprio in questa direzione che Frangi ha lavorato alla mostra con un occhio agli studi sul movimento del noto fotografo Eadweard Muybridge che dal 1878 hanno interessato ed influenzato molti artisti: dal Cubismo degli anni Dieci a Francis Bacon, fino all’arte cinetico-programmata degli anni Sessanta. E’ infine la vita relazionare stessa dell’uomo, basata sul movimento inteso come lo strumento principale per l’interazione con ambiente ed esseri viventi ad interessare l’artista milanese. Nella mostra Du côtè de chez Swan ci muoviamo accanto ed assieme alle immagini dei cigni mentre ogni loro movimento si disegna nell’acqua. E’ una narrazione visiva intesa a mettere in movimento sensazioni altre che possiamo scoprire e percepire proprio seguendo il percorso dei cigni.
  • L'evento si tiene dal 23 Mar 2024 al 01 Set 2024
    AliPaloma, Monia Ben Hamouda, Costanza Candeloro, Filippo Contatore, Isabella Costabile, Binta Diaw, Giorgia Garzilli, Sophie Lazari, Lorenza Longhi, Magdalena Mitterhofer, Jim C. Nedd, Luca Piscopo, Raphael Pohl, Davide Stucchi, Tobias Tavella A cura di Leonie Radine Design della mostra (ab)Normal Museion, il museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano, è lieto di annunciare la sua attesissima mostra dedicata alla celebrazione di giovani artiste e artisti contemporanei dell’Alto Adige e di Milano. RENAISSANCE mette in luce posizioni artistiche transdisciplinari che condividono l’impegno per un esame rigenerativo e critico del patrimonio culturale. In occasione dell’assegnazione di una delle più alte borse di studio per l’arte emergente in Europa, conferita dalla Fondazione Vordemberge-Gildewart, Museion presenta una mostra con lavori selezionati di 15 giovani artiste e artisti del nord Italia. Nonostante la diversità delle loro pratiche – tra cui troviamo scultura, installazioni, pittura, disegno, video, fotografia e performance – tutti e tutte condividono un approccio rigenerativo e critico con il proprio retaggio culturale. In che modo una giovane generazione di artiste e artisti elabora la propria pesante eredità culturale, plasmata da “standard” estetici e sociali, valori, modelli, icone o aspettative sulla figura della o dell’artista? Come si costruisce sulle rovine del passato che ancora proiettano lunghe ombre? I 15 artisti e artiste in mostra usano metodi, immagini o materiali per mettere a nudo elementi basilari o ruderi di modelli di rappresentazione estetica e sociale dominanti, e fondare su di essi il nuovo. Mentre alcune e alcuni indagano rituali, pratiche spirituali, storie di migrazione o storie familiari tramandate, altre e altri si concentrano sull’analisi critica e la rivalutazione di immagini pervasive della cultura pop, finzioni urbane o ruoli di genere stereotipati in letteratura, cinema, design, architettura o pubblicità. Diversi artisti e artiste si dedicano poi al riciclo di prodotti di scarto dell’industria creativa in cui a volte operano, ponendosi all’intersezione fra arte figurativa e arti applicate. In vari modi transdisciplinari, tutte e tutti gli artisti tematizzano questioni di appartenenza, affermando che l’identità culturale è qualcosa di fluido, per nulla scolpita nella pietra. In questo senso, i noti concetti rigenerativi di “Rinascimento” o “Arte povera” vengono tradotti nel “qui ed ora” e assumono un nuovo significato. Lo studio di design milanese (ab)Normal ha creato la scenografia della mostra che, attraverso un gioco di sfondi, luci e ombre, consente un passaggio fluido tra le varie posizioni. L’occasione per la realizzazione della mostra è una borsa di 60.000 franchi svizzeri che la Fondazione Vordemberge-Gildewart assegna ogni anno in collaborazione con un’istituzione espositiva europea – per il 2024 è stato scelto Museion – a un o un’artista di massimo 35 anni della regione selezionata. La mostra collettiva costituisce la base per la selezione della o del vincitore da parte di una giuria internazionale indipendente. Non ci sono condizioni per l’utilizzo del premio in denaro da parte della o del borsista. In occasione della mostra verranno assegnati anche il primo Museion Private Founders Award e il Premio del Pubblico. Entrambi i premi sono legati ad acquisizioni per la collezione di Museion.
  • L'evento si tiene dal 05 Apr 2024 al 21 Apr 2024
    Retrospettiva di più di 40 anni di pittura: Elfi Gelf vive e lavora a Cornaiano. Dopo una breve fase di pittura a olio, si dedica all'acquerello come eccellente mezzo di espressione spontanea e all'emozionante gioco di acqua e colore. Da oltre dieci anni, Elfi Gelf lavora anche con la pittura acrilica, che richiede una grande conoscenza e abilità manuale, ma offre possibilità creative quasi illimitate.

Inserisci i tuoi eventi sul primo e più amato calendario di eventi dell'Alto Adige!

HAI GIÀ UN ACCOUNT?

ACCEDI

NON HAI ANCORA UN ACCOUNT?

Non perderti i migliori eventi in Alto Adige!

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER SETTIMANALE

Vuoi vedere i tuoi eventi pubblicati sul nostro magazine?

RICEVI UN AVVISO AL MESE PER LA CHIUSURA REDAZIONALE

Vuoi promuovere i tuoi eventi o la tua attività? Siamo il tuo partner ideale e possiamo proporti soluzioni e pacchetti su misura per tutte le tue esigenze.

VAI ALLA SEZIONE PUBBLICITÀ

CONTATTACI DIRETTAMENTE

INSIDE EVENTS & CULTURE

Magazine mensile gratuito di cultura, eventi e manifestazioni in Alto Adige-Südtirol, Trentino e Tirolo.
Testata iscritta al registro stampe del Tribunale di Bolzano al n. 25/2002 del 09.12.2002 | Iscrizione al R.O.C. al n. 12.446.
Editore: InSide Società Cooperativa Sociale ETS | Via Louis Braille, 4 | 39100 Bolzano | 0471 052121 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..