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Il vecchio che leggeva romanzi d’amore - Pubblicato da martin_inside

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Il vecchio che leggeva romanzi d’amore - omaggio a Luis Sepulveda

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  • L'evento si tiene dal 06 Apr 2024 al 14 Apr 2024
    nach dem Roman von Robert Seethaler Begeben Sie sich mit Andreas Egger auf eine Reise. Die beeindruckende, berührende, brutale und ehrliche Geschichte eines Mannes, der in den Bergen aufwächst. Als Kind ist er ein Hilfsknecht bei einem gewalttätigen Bauern. Durch dessen Züchtigungen versehrt, verwächst sein gebrochener Oberschenkel krumm, sodass er ein kürzeres Bein zurückbehält und der Einzige ist, der am Berg gerade läuft. Er wird bärenstark und schließt sich als junger Mann einem Bautrupp an, der die ersten Bergbahnen baut und trifft auf die Liebe seines Lebens Marie. Die Vereinigten Bühnen Bozen wollen Ihnen diese pure und emotionale Lebensgeschichte in einem einfachen und intimen Setting zeigen. Keine große Inszenierung, sondern eine szenische Einrichtung, die Ihnen diese wundervolle Geschichte offen und direkt präsentieren wird. mit Roman Blumenschein Szenische Einrichtung Rudolf Frey Daniel Theuring Bühne & Kostüme Ayse Gülsüm Özel
  • L'evento si tiene dal 18 Apr 2024 al 21 Apr 2024
    Silvio Orlando è protagonista del primo allestimento italiano della commedia "Ciarlatani" (Los Farsantes) del drammaturgo e regista spagnolo Pablo Remo?n, celebrato in patria con il Premio Lope de Vega per il Teatro (2014) e il Premio nacional de Literatura Drama?tica (2021). Tradotto dall’autore Davide Carnevali, lo spettacolo vede impegnati quattro attori capitanati da Orlando, catapultati in un viaggio attraverso una moltitudine di personaggi, spazi e tempi. «"Ciarlatani" è una satira sul mondo del teatro e dell’audiovisivo, ma anche una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo, dentro e fuori la finzione» dice Remón che conduce una narrazione teatrale con un'aspirazione romanzesca e cinematografica. Anna è un’attrice di teatro la cui carriera è in declino. Diego è un regista affermato di film commerciali. Apparentemente rappresentano i due estremi della professione artistica: il successo e il fallimento. Entrambi stanno attraversando una crisi personale e le loro storie sono collegate da una figura comune: il regista cult degli anni ’80 Eusebio Velasco, padre di Anna e maestro di Diego, scomparso e isolato dal mondo. «"Ciarlatani" sono anche diverse opere in una: ognuno di questi racconti ha uno stile, un tono e una forma particolari» prosegue Remo?n, che cura la regia di questo spettacolo. «Il racconto di Anna ha uno stile eminentemente cinematografico, con un narratore che ci guida, e in cui sogno e realtà si confondono. La storia di Diego è un'opera teatrale più classica, rappresentata in spazi più realistici. E infine c'è, a mo' di pausa o parentesi, un autofiction in cui l'autore dell'opera a cui stiamo assistendo si difende dalle accuse di plagio. Queste storie sono raccontate in parallelo, si alimentano a vicenda, sono specchi degli stessi temi». Silvio Orlando in CIARLATANI di Pablo Remón traduzione italiana di Davide Carnevali da Los Farsantes e con (o.a.) Francesca Botti, Francesco Brandi, Blu Yoshimi scene Roberto Crea luci Luigi Biondi costumi Ornella e Marina Campanale aiuto regia Raquel Alarcón regia Pablo Remón una produzione CARDELLINO SRL in coproduzione con SPOLETO FESTIVAL DEI DUE MONDI - TEATRO DI ROMA / TEATRO NAZIONALE durata: 120 minuti
  • Traviata è il primo capitolo di un coraggioso progetto firmato da Monica Casadei, eclettica coreografa emiliana formatasi fra Italia, Inghilterra, Francia e vari soggiorni in Oriente, dedicato al celebre Maestro Giuseppe Verdi, che si propone di tradurre nel linguaggio della danza i melodrammi più celebri del più amato compositore italiano. Quella della Casadei è una resa scenica viscerale, fiammante di ardore e tormento che sino ad ora non aveva avuto precedenti nella danza contemporanea. Una danza esplosiva di corpi cangianti e multiformi, immersi nelle tinte del candore del bianco, del rosso passionale e del nero dolente ed impuro. Nulla si risolve in questo Corpo a Corpo con Verdi. Dietro i valzer, il male che attende. Dietro le feste e la forma, una società in vendita, vuota, scintillante. Quella di Casadei è una Traviata letta dal punto di letta di Violetta: la sua storia d’amore, la malattia, la gelosia, la società, si fanno intime e si allargano a un profondo discorso intorno alla femminilità. L’opera arde di una nuova potenza evocativa. Quella di Violetta è una storia in cui il senso della fine scorre ad ogni alzar di calice. «È tardi. È tardi» canta Violetta gravemente malata di tisi, sente che la sua fine è ormai vicina e aspetta che Alfredo vada da lei. E la frase «È tardi» diventa la chiave di Traviata della compagnia Artemis. Due parole che risuonano come una campana a morte. Perché nulla può essere recuperato. Perché Violetta, in abito rosso, danza e il suo cuore non può che grondare sangue che - oltre alla malattia - è anche segno di una ferita interiore da cui non c’è che scampo. Coreografia, regia, scene, luci e costumi Monica Casadei Assistente alla coreografia Elena Bertuzzi Musiche Giuseppe Verdi Elaborazione musicale Luca Vianini Drammaturgia musicale Alessandro Taverna Produzione Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Ferrara durata: 85 minuti