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Il Cantico dei Cantici è uno dei testi più antichi di tutte le letterature.
Pervasa di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è una delle scritture più importanti, forse una delle più misteriose; un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, un balsamo per corpo e spirito. Autore, regista, attore e performer, Roberto Latini, artista dallo stile unico e personalissimo, lo porta in scena ricercando la profondità delle parole da cui è composto, concentrandosi sul valore intrinseco, potentissimo e poetico che testo riverbera in sé, seguendo il suo movimento interno e la sua sospensione.
In questo modo «può apparirci come in una dimensione onirica, di quel mondo, forse parallelo, forse precedente, dove i sogni e le parole ci scelgono e accompagnano» afferma Latini che per questo spettacolo ha vinto il Premio Ubu 2017 come Miglior Attore o Performer. «Non ho tradotto alla lettera le parole, sebbene abbia cercato di rimanervi il più fedele possibile. Ho tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento, che mi ha da sempre procurato leggere queste pagine. Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperature».
Le musiche e i suoni, parte drammaturgica come sempre integrante degli spettacoli di Latini, collaborano a questo miracolo senza tempo, spaziando in un universo pop senza dimenticare la struggente citazione del Cantico presente in “C’era una volta in America” di Leone, sottolineata dalle note di Morricone. Gianluca Misiti, curatore della colonna sonora, ha vinto il Premio Ubu 2017 come Miglior progetto sonoro.