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Witz ins Dunkel - Pubblicato da martin_inside

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Informazioni evento

Ludwig W. Müller, der charmante Oberösterreicher mit dem legendären Wortwitz, hat gerade seinen runden Geburtstag gefeiert. Für eine Midlife-Crisis fehlt ihm aber leider die Zeit, denn jetzt geht’s erst einmal an die Inventur seines umfassenden kabarettistischen Werks. Für das er u.a. mit dem Salzburger Stier und dem Passauer Scharfrichterbeil ausgezeichnet wurde. Den Griff in die Alte Truhe scheut der bekennende Alt-Truhist Ludwig Müller bestimmt nicht, wäre doch schade um den ersten Heimatroman des Internetzeitalters, die multilinguale Sparvereinssitzung aus dem Mühlviertel oder manche Perle des Vereins der Freunde des Schüttelreims mit Sitz in Vaduz.

Seien Sie durch diesen Beipacktext gewarnt: Müllers Bunter Abend gönnt Ihnen weder Lach- noch Atempause!

„Willst du einen Knüller sehen, dann musst du zum Müller gehen.“ – Süddeutsche Zeitung

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Date e orari evento :

L'evento si tiene dal 17 Gen 2020 al 18 Gen 2020

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  • L'evento si tiene dal 04 Apr 2024 al 21 Apr 2024
    Märchenhaftes Theater-Duett mit Live-Musik Mitten in einer Gletscherlandschaft, umgeben vom grotesken Karneval der Hotels, Skilifte und Après-Ski-Hütten, steht Destinas elterliches Haus, ein ehemaliges Hotel. Hier verbringt Destina ihr Leben mit dem Warten auf Hanno, ihren Geliebten, der sich vor Jahren aufgemacht hatte, um den Gletscher im Alleingang zu besteigen. Erst knapp sechzig Jahre später soll sie ihn wiedersehen. Hanno war ein Gastarbeiter in dem Hotel, in dem Destina ihre Kindheit verbrachte. Jetzt verfällt das Haus, und während sich unter den gelassenen Augen der massiven Natur die Zeit dehnt, kommen und gehen die Kriege, die Naturkatastrophen, die Menschen der letzten fünfzig Jahre. Was von Hanno bleibt, ist das gemeinsame Kind Florinda, das den Vater nie kennengelernt hat. Auch sie ist wie die Mutter zum Warten verurteilt, sehnt sich nach dem Eintreten des Lebens - und bemerkt hauptsächlich nur dessen Vergänglichkeit. Die in Südtirol geborene Maxi Obexer hat ein kunstvoll schwebendes Stück über das Nichtleben und das Vergehen von Zeit geschrieben. Von Maxi Obexer Mit Jasmin Mairhofer und Margot Mayrhofer Regie: Elke Hartmann Live-Musik: Stefano Bernardi Ausstattung: Sara Burchia Regieassistenz: Emma Mulser
  • Da questa sera si recita a soggetto, ovvero si improvvisa. Come prevedere dunque cosa accadrà proprio durante lo spettacolo che vedrete voi? Dipende dal pubblico, dal clima, dagli attori, da chi sceglierà di parlare per primo. A soggetto, ovviamente; a braccio, con dei punti fissi ma senza copione. Si parte dalla pièce di Pirandello, il quale nell’avvertenza posta in testa al terzo dramma della “trilogia del teatro nel teatro” si premura di scrivere al primo rigo: “L’annunzio di questa commedia, così nei giornali, come nei manifesti, dev’esser dato, senza il nome dell’autore”. Ovvero senza il suo di nome. E nell’elenco degli attori e delle attrici in cartellone mette al primo posto: “col concorso del pubblico che gentilmente si presterà”. Da questo testo si partirà per un viaggio, sempre accompagnati dal capocomico Paolo Rossi e la sua compagnia di giro, in un percorso sì pirandelliano, ma anche profondamente attuale. Perché Paolo da un lato parla direttamente con Luigi Pirandello e si lascia consigliare e portare avanti nella trama, dall’altro resta e rimane ancorato alla realtà, e a come la realtà odierna e più spiccia non possa non entrare inevitabilmente in qualsiasi cosa che sia viva come il teatro. La vita nel teatro, dunque, ma anche il teatro nella vita, ovvero il nostro bisogno continuo di mostrarci performanti in tv e sui social. Forse ci siamo tutti trasformati in personaggi tragicomici in cerca d’autore. “Ma scusa, se Pirandello pur di mantenere il segreto più misterioso sul suo testo ha fatto togliere il proprio nome dal cartellone”, dice Paolo Rossi, “chi sono io per spoilerare ciò che accadrà nello spettacolo di questa sera? Non sono mica un indovino, sono un comico scavalcamontagne. Se le parole per la “scheda” non le ha trovate un premio Nobel per la Letteratura, non potete pretenderle da me che ho fatto l’Itis!” E conclude: “Perché mettere in scena proprio questo testo? I miei maestri sono Fo, Gaber, Jannacci, Strehler e Pirandello. Ma Pirandello è quello che ultimamente frequento più spesso. Mi è anche apparso in sogno. Una volta, c’era anche Marta Abba, mi ha parlato di questo testo spiegandomi perché fosse proprio il momento giusto. Ma mi son svegliato per andare in bagno appena prima che me lo svelasse.” Lo svelamento avverrà direttamente sul palco, dal vivo. Ma solo a patto che tutti s’improvvisi all’unisono. AGIDI presenta Paolo Rossi in Da questa sera si recita a soggetto! Il metodo Pirandello drammaturgia di Paolo Rossi e Carlo G. Gabardini con gli attori Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Caterina Gabanella, Laura Bussani, Alessandro Cassutti e con la partecipazione del pubblico aiuto regia Luca Orsini scene Lorenza Gioberti costumi Elisabetta Menziani luci Elena Vastano ideazione e regia di Paolo Rossi durata: 120 minuti
  • Traviata è il primo capitolo di un coraggioso progetto firmato da Monica Casadei, eclettica coreografa emiliana formatasi fra Italia, Inghilterra, Francia e vari soggiorni in Oriente, dedicato al celebre Maestro Giuseppe Verdi, che si propone di tradurre nel linguaggio della danza i melodrammi più celebri del più amato compositore italiano. Quella della Casadei è una resa scenica viscerale, fiammante di ardore e tormento che sino ad ora non aveva avuto precedenti nella danza contemporanea. Una danza esplosiva di corpi cangianti e multiformi, immersi nelle tinte del candore del bianco, del rosso passionale e del nero dolente ed impuro. Nulla si risolve in questo Corpo a Corpo con Verdi. Dietro i valzer, il male che attende. Dietro le feste e la forma, una società in vendita, vuota, scintillante. Quella di Casadei è una Traviata letta dal punto di letta di Violetta: la sua storia d’amore, la malattia, la gelosia, la società, si fanno intime e si allargano a un profondo discorso intorno alla femminilità. L’opera arde di una nuova potenza evocativa. Quella di Violetta è una storia in cui il senso della fine scorre ad ogni alzar di calice. «È tardi. È tardi» canta Violetta gravemente malata di tisi, sente che la sua fine è ormai vicina e aspetta che Alfredo vada da lei. E la frase «È tardi» diventa la chiave di Traviata della compagnia Artemis. Due parole che risuonano come una campana a morte. Perché nulla può essere recuperato. Perché Violetta, in abito rosso, danza e il suo cuore non può che grondare sangue che - oltre alla malattia - è anche segno di una ferita interiore da cui non c’è che scampo. Coreografia, regia, scene, luci e costumi Monica Casadei Assistente alla coreografia Elena Bertuzzi Musiche Giuseppe Verdi Elaborazione musicale Luca Vianini Drammaturgia musicale Alessandro Taverna Produzione Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Ferrara durata: 85 minuti