Sergio Camin - Oggetti cognitivi a Nord Ovest - Pubblicato da martin_inside

0
×

Attenzione

Questo evento è terminato, rimani connesso per nuovi eventi

Informazioni evento

Dal 08 al 22 maggio il Kunstforum Unterland presenta una mostra dell'artista Sergio Camin.

Lamine di scogli, scogli che appaiono acciaio. Un conto inimmaginabile di livelli, sovrapposti e fusi insieme, generano racconti esternamente illeggibili. Spessi strati di pagine di dolomia oppure liste di ali sottili, grigie lucenti: il soggetto assoluto di questi scenari è il tempo che diventa materia. Ma è una materia che ha la fattezza dell’immagine e la consistenza delle idee.

Sergio Camin ci presenta questa volta un ciclo di lavori incentrato sulle rocce del mare di Nord Ovest. A matita e acquarello sorgono cumuli, puri oggetti cognitivi: si tratta di scogli che sono macigni oppure briciole, gruppi montuosi statici o piccolo ghiaino che scivola in altri posti. Fondati saldamente al centro del pianeta terra, oppure leggeri, fluttuanti senza un peso?

Sopra e sotto queste figure ci sono mari che possono essere anche cieli. I protagonisti sono attorniati da linee che manifestano una trascrizione di vibrazioni, forse traduzioni visibili di segnali elettrici. Tutti i corpi, infatti, conservano in sé un codice di energie, dimostrandosi così entità fisica e spirituale insieme. Ma non solo. L’artista fa diventare questi scogli elementi quasi eroici, perché pensieri che portano in sé un altro mandato, preziosissimo: veicolare il processo della nostra mente. Come? Dentro di noi le sensazioni e le percezioni della realtà si trasformano, diventando immagini. Ma l’immagine trattiene una sua necessità, una mutazione ulteriore in traccia, un canovaccio narrativo. Ed è da qui che nasce infine una storia: viene generata una continuità nel tempo che stratifica gli eventi, che contiene il bello e il brutto come il buono e il cattivo, senza buttare nulla. In questo modo scriviamo dentro di noi le nostre storie, compresa quella della nostra vita.

Presentare così porzioni di minerali, apparentemente residuali e magicamente equilibrati nella scompostezza, fa acquisire loro valore di materiali che contengono il senso dei sentimenti, anche quelli di cui vorremmo non avere ricordo. E queste informazioni capaci di essere pensate e tenute, sono lamine d’esperienza: questi scogli, allora, si svelano identità. Sezioni delicate di granito, leggibili solo da dentro, resistenti alla scalfittura, non ancorate, affastellate in modo scoordinato, queste rocce trattengono il mistero più semplice: non cessare mai di dimostrare la propria inconsumabile presenza. (Corinna Conci)

Durante tutto il periodo della mostra ovviamente si terrà conto delle vigenti disposizioni Anti - Covid - 19 attualmente in vigore.

Tags

Contatti :

Date e orari evento :

L'evento si tiene dal 08 Mag 2021 al 22 Mag 2021

Note sugli orari :

sab/Sa 08.05. h. 16:00-20:00

Potrebbe interessarti anche :

  • L'evento si tiene dal 23 Feb 2024 al 27 Apr 2024
    Mostra collettiva con Noor Abed, Noor Abuarafeh, Anna Boghiguian, Cristian Chironi, Muna Mussie, Masatoshi Noguchi, Abdul Sharif Oluwafemi Baruwa, Bea Orlandi, Adrian Paci, Moira Ricci, Jessica Russo, Becky Shaw, Cesare Viel. Curata da Francesca Verga e Zasha Colah Prima che un aneurisma spazzasse via la mia memoria, scrive Rosalind Krauss in “Under Blue Cup”, sono stata una scrittrice e critica d’arte. Nel processo di ricostruzione della sua memoria in seguito a un trauma, Krauss si accorge che ha dimenticato tutto ma se ti ricordi chi sei, in realtà puoi imparare a ricordare tutto. In un momento storico di traumi e cancellazioni, di violenze e umiliazioni, di assenze e dimenticanze, l’atto immaginifico del ricordo e della sua ri-creazione diventa un atto di resistenza possibile. Questa ad Ar/Ge Kunst è una mostra collettiva su tutto quello che riesce ad essere immaginato, orchestrato e recitato, quando proviamo a ricordare ciò che non si ricorda più. Ciò che viene perso è plurime: c’è chi ha perso la famiglia, chi la propria terra, chi delle radici, chi degli affetti, chi un amore, chi non ha più qualcosa di materiale. Nell’epidemia dei ricordi (favorita dal digitale) sopravvive solo la loro riscrittura, che riesumati hanno la possibilità di ritornare in vita. Ma la loro riesumazione è necessariamente performativa e implica una recita, che sovverte le regole del ricordare. La mostra riunisce persone che nella creazione dell’atto artistico fanno emergere alcuni echi dal passato, presente e futuro, rendendoli parte di un tempo unico, ed esercitando il potere politico e salvifico del processo di ricostruzione. PH: Noor Abuarafeh, The Moon is a Sun Returning as a Ghost (2023), video still. Courtesy the artist.
  • L'evento si tiene dal 23 Mar 2024 al 01 Set 2024
    In una scenografia di Davide Stucchi Con opere sonore di Tomaso Binga, CAConrad, Bryana Fritz, Susan Howe e David Grubbs, Katalin Ladik, Hanne Lippard, Nat Marcus e Patrizia Vicinelli A cura di Tom Engels e Lilou Vidal in collaborazione con Leonie Radine Museion, museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano, è lieto di esplorare l’eredità culturale dell’artista ed editore torinese Ezio Gribaudo (1929–2022).Con il titolo The Weight of the Concrete, la mostra rende omaggio alla sua opera multidisciplinare all’intersezione tra immagine e linguaggio. Alla luce di una scenografia contemporanea, la sua poetica della materia entra anche in dialogo con voci della poesia sperimentale. La mostra è prodotta dal Grazer Kunstverein in collaborazione con l’Archivio Gribaudo di Torino e con Museion. The Weight of the Concrete è un omaggio completo alla poliedrica carriera di Ezio Gribaudo, sia come artista che come editore. La mostra rivaluta il suo lavoro in un momento in cui molti giovani artisti e artiste lavorano in modo transdisciplinare e rigenerativo tra arti visive e applicate. Il titolo della mostra è preso in prestito da Il Peso del Concreto (1968), un libro fondamentale che presenta i primi lavori grafici di Gribaudo, insieme a un’antologia di poesia concreta a cura del poeta Adriano Spatola. Al centro di questa pubblicazione e dell’esposizione c’è l’emblematica serie di Logogrifi che l’artista ha sviluppato a partire dagli anni Sessanta, passando da rilievi su carta assorbente a rilievi in legno e polistirolo. Nel corso della sua vita, i Logogrifi hanno costituito un rapporto strettamente intrecciato con l’attività di creatore di libri, nonché con la sua fascinazione per i nuovi processi di stampa industriale, i caratteri tipografici, i giochi linguistici e le matrici a rilievo. Basati su enigmi linguistici o visivi, i Logogrifi sono simili a puzzle o a rompicapo che prevedono la formazione di nuove parole cambiando la lettera iniziale. Nell’interpretazione di Gribaudo, un Logogrifo oscilla tra leggibilità e astrazione, a volte tendendo verso forme leggibili e altre volte scalando il mondo enigmatico in cui immagine e linguaggio si fondono. Comprendendo elementi tipografici (testuali, figurativi e topografici), The Weight of the Concrete annuncia l’emergere di una nuova grammatica e, di conseguenza, di nuove forme di lettura. Partendo da rilievi acromatici su carta assorbente, trasformandosi in rilievi in legno e polistirolo e culminando infine in pezzi cromatici con inchiostro tipografico, le opere in mostra interrogano i modi in cui forma, linguaggio e materia continuano a modellarsi e ridefinirsi a vicenda. Gli esperimenti associativi di Gribaudo con le tecnologie di stampa sono nati dalla sua dedizione per la pubblicazione di monografie di artisti suoi contemporanei, come Francis Bacon, Giorgio de Chirico, Jean Dubuffet, Marcel Duchamp e Lucio Fontana, nonché dal suo interesse per la stampa popolare, verso giornali, dizionari, atlanti e libri per bambini. Per evidenziare questa relazione tra la sua attività artistica e quella editoriale, la mostra presenta una selezione unica di pubblicazioni rare e materiali d’archivio di Gribaudo. La scenografia della mostra è stata realizzata dall’artista italiano Davide Stucchi, che opera nel campo delle arti visive, del design, della moda e della scenografia. L’approccio artistico e gli interventi di Stucchi riecheggiano e amplificano quelli di Gribaudo, utilizzando oggetti ready-made e materiali prodotti industrialmente. La mostra comprende anche un programma sonoro che si concentra sulla vocalizzazione della poesia sperimentale, per esplorare da una nuova prospettiva le combinazioni di arte visiva, poesia, stampa e design di Gribaudo. The Weight of the Concrete sarà accompagnato da una pubblicazione che reinterpreta Il Peso del Concreto (1968) di Gribaudo e Spatola, fondendo l’opera di Gribaudo con una nuova antologia di poesia concreta e sperimentale storica e contemporanea. Pubblicato da Axis Axis e Grazer Kunstverein, l’uscita è prevista per l’estate del 2024.
  • L'evento si tiene dal 10 Mag 2024 al 30 Lug 2024
    Giovanni Frangi torna con “Du côtè de chez Swan” ad esporre presso la Galleria Antonella Cattani contemporary art, dopo la mostra Urpflanze del 2017, con una serie di opere concepite e create per l’occasione. “C’è un po' di Proust nella vita di ciascuno di noi, tra nostalgia del passato e la ricerca di nuove strade” esordisce Giovanni Frangi che, per la sua personale, ha ripreso il titolo del romanzo di Marcel Proust “Du côtè de chez Swann”, trasformando il nome proprio di uno dei protagonisti - Swann in Swan, ovvero il cigno – vero protagonista della mostra. Sulle tele di tessuto dal colore blu profondo, sfilano come in una sequenza filmica, i cigni dal piumaggio bianco candido, richiamandosi l’uno all’altro per poi disegnare insieme una storia dalle variabili infinite. Frangi sceglie di dipingere un animale simbolico per eccellenza, un soggetto iconico come il cigno che, da tempo immemore, affascina l’uomo continuando ad essere fonte di ispirazione. Il motivo di questa scelta non riguarda però solo l’immagine di questo maestoso volatile ma bensì il suo portamento dal quale dipende ogni suo movimento. Catturare il senso del movimento attraverso la pittura può aprire a molteplici visioni ed è proprio in questa direzione che Frangi ha lavorato alla mostra con un occhio agli studi sul movimento del noto fotografo Eadweard Muybridge che dal 1878 hanno interessato ed influenzato molti artisti: dal Cubismo degli anni Dieci a Francis Bacon, fino all’arte cinetico-programmata degli anni Sessanta. E’ infine la vita relazionare stessa dell’uomo, basata sul movimento inteso come lo strumento principale per l’interazione con ambiente ed esseri viventi ad interessare l’artista milanese. Nella mostra Du côtè de chez Swan ci muoviamo accanto ed assieme alle immagini dei cigni mentre ogni loro movimento si disegna nell’acqua. E’ una narrazione visiva intesa a mettere in movimento sensazioni altre che possiamo scoprire e percepire proprio seguendo il percorso dei cigni.

Inserisci i tuoi eventi sul primo e più amato calendario di eventi dell'Alto Adige!

HAI GIÀ UN ACCOUNT?

ACCEDI

NON HAI ANCORA UN ACCOUNT?

Non perderti i migliori eventi in Alto Adige!

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER SETTIMANALE

Vuoi vedere i tuoi eventi pubblicati sul nostro magazine?

RICEVI UN AVVISO AL MESE PER LA CHIUSURA REDAZIONALE

Vuoi promuovere i tuoi eventi o la tua attività? Siamo il tuo partner ideale e possiamo proporti soluzioni e pacchetti su misura per tutte le tue esigenze.

VAI ALLA SEZIONE PUBBLICITÀ

CONTATTACI DIRETTAMENTE

INSIDE EVENTS & CULTURE

Magazine mensile gratuito di cultura, eventi e manifestazioni in Alto Adige-Südtirol, Trentino e Tirolo.
Testata iscritta al registro stampe del Tribunale di Bolzano al n. 25/2002 del 09.12.2002 | Iscrizione al R.O.C. al n. 12.446.
Editore: InSide Società Cooperativa Sociale ETS | Via Louis Braille, 4 | 39100 Bolzano | 0471 052121 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..