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PEACHUM. UN'OPERA DA TRE SOLDI - Veröffentlicht von martin_inside

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Event-Informationen

scritto e diretto da Fausto Paravidino
regia Fausto Paravidino
scene Laura Benzi
costumi Sandra Cardini
luci Gerry Buzzanca
musiche Enrico Melozzi
maschere Stefano Ciammitti
video Opificio Ciclope
con Rocco Papaleo, Fausto Paravidino
e con (in ordine alfabetico) Federico Brugnone, Romina Colbasso,
Marianna Folli, Iris Fusetti, Daniele Natali

Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino- Teatro Nazionale

Un nuovo spettacolo dedicato all’antieroe Peachum, il re dei mendicanti dell’Opera da Tre Soldi di Bertolt Brecht. «Peachum è una figura del nostro tempo più ancora che del tempo di Brecht» sostiene Paravidino, autore del testo «Dipende dal denaro senza neanche prendersi la briga di esserne appassionato. Non è avido. Non ambisce a governare il denaro, è governato dal denaro.»

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  • Da questa sera si recita a soggetto, ovvero si improvvisa. Come prevedere dunque cosa accadrà proprio durante lo spettacolo che vedrete voi? Dipende dal pubblico, dal clima, dagli attori, da chi sceglierà di parlare per primo. A soggetto, ovviamente; a braccio, con dei punti fissi ma senza copione. Si parte dalla pièce di Pirandello, il quale nell’avvertenza posta in testa al terzo dramma della “trilogia del teatro nel teatro” si premura di scrivere al primo rigo: “L’annunzio di questa commedia, così nei giornali, come nei manifesti, dev’esser dato, senza il nome dell’autore”. Ovvero senza il suo di nome. E nell’elenco degli attori e delle attrici in cartellone mette al primo posto: “col concorso del pubblico che gentilmente si presterà”. Da questo testo si partirà per un viaggio, sempre accompagnati dal capocomico Paolo Rossi e la sua compagnia di giro, in un percorso sì pirandelliano, ma anche profondamente attuale. Perché Paolo da un lato parla direttamente con Luigi Pirandello e si lascia consigliare e portare avanti nella trama, dall’altro resta e rimane ancorato alla realtà, e a come la realtà odierna e più spiccia non possa non entrare inevitabilmente in qualsiasi cosa che sia viva come il teatro. La vita nel teatro, dunque, ma anche il teatro nella vita, ovvero il nostro bisogno continuo di mostrarci performanti in tv e sui social. Forse ci siamo tutti trasformati in personaggi tragicomici in cerca d’autore. “Ma scusa, se Pirandello pur di mantenere il segreto più misterioso sul suo testo ha fatto togliere il proprio nome dal cartellone”, dice Paolo Rossi, “chi sono io per spoilerare ciò che accadrà nello spettacolo di questa sera? Non sono mica un indovino, sono un comico scavalcamontagne. Se le parole per la “scheda” non le ha trovate un premio Nobel per la Letteratura, non potete pretenderle da me che ho fatto l’Itis!” E conclude: “Perché mettere in scena proprio questo testo? I miei maestri sono Fo, Gaber, Jannacci, Strehler e Pirandello. Ma Pirandello è quello che ultimamente frequento più spesso. Mi è anche apparso in sogno. Una volta, c’era anche Marta Abba, mi ha parlato di questo testo spiegandomi perché fosse proprio il momento giusto. Ma mi son svegliato per andare in bagno appena prima che me lo svelasse.” Lo svelamento avverrà direttamente sul palco, dal vivo. Ma solo a patto che tutti s’improvvisi all’unisono. AGIDI presenta Paolo Rossi in Da questa sera si recita a soggetto! Il metodo Pirandello drammaturgia di Paolo Rossi e Carlo G. Gabardini con gli attori Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Caterina Gabanella, Laura Bussani, Alessandro Cassutti e con la partecipazione del pubblico aiuto regia Luca Orsini scene Lorenza Gioberti costumi Elisabetta Menziani luci Elena Vastano ideazione e regia di Paolo Rossi durata: 120 minuti
  • Es gibt Termine vom 18 Apr 2024 bis 21 Apr 2024
    Silvio Orlando è protagonista del primo allestimento italiano della commedia "Ciarlatani" (Los Farsantes) del drammaturgo e regista spagnolo Pablo Remo?n, celebrato in patria con il Premio Lope de Vega per il Teatro (2014) e il Premio nacional de Literatura Drama?tica (2021). Tradotto dall’autore Davide Carnevali, lo spettacolo vede impegnati quattro attori capitanati da Orlando, catapultati in un viaggio attraverso una moltitudine di personaggi, spazi e tempi. «"Ciarlatani" è una satira sul mondo del teatro e dell’audiovisivo, ma anche una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo, dentro e fuori la finzione» dice Remón che conduce una narrazione teatrale con un'aspirazione romanzesca e cinematografica. Anna è un’attrice di teatro la cui carriera è in declino. Diego è un regista affermato di film commerciali. Apparentemente rappresentano i due estremi della professione artistica: il successo e il fallimento. Entrambi stanno attraversando una crisi personale e le loro storie sono collegate da una figura comune: il regista cult degli anni ’80 Eusebio Velasco, padre di Anna e maestro di Diego, scomparso e isolato dal mondo. «"Ciarlatani" sono anche diverse opere in una: ognuno di questi racconti ha uno stile, un tono e una forma particolari» prosegue Remo?n, che cura la regia di questo spettacolo. «Il racconto di Anna ha uno stile eminentemente cinematografico, con un narratore che ci guida, e in cui sogno e realtà si confondono. La storia di Diego è un'opera teatrale più classica, rappresentata in spazi più realistici. E infine c'è, a mo' di pausa o parentesi, un autofiction in cui l'autore dell'opera a cui stiamo assistendo si difende dalle accuse di plagio. Queste storie sono raccontate in parallelo, si alimentano a vicenda, sono specchi degli stessi temi». Silvio Orlando in CIARLATANI di Pablo Remón traduzione italiana di Davide Carnevali da Los Farsantes e con (o.a.) Francesca Botti, Francesco Brandi, Blu Yoshimi scene Roberto Crea luci Luigi Biondi costumi Ornella e Marina Campanale aiuto regia Raquel Alarcón regia Pablo Remón una produzione CARDELLINO SRL in coproduzione con SPOLETO FESTIVAL DEI DUE MONDI - TEATRO DI ROMA / TEATRO NAZIONALE durata: 120 minuti
  • Es gibt Termine vom 18 Mai 2024 bis 26 Mai 2024
    Operette von Franz Lehár Libretto von Victor Léon und Leo Stein con soprattitoli in italiano Bei einem großen Ball der pontevedrinischen Gesandtschaft in Paris warten alle auf die reiche, frisch verwitwete Hanna Glawari. Eine Heirat mit einem Landsmann wäre die Rettung für den bankrotten Kleinstaat Pontevedro. Ein verstecktes Spiel um Treue und Untreue beginnt. Während die Gastgeberin Valencienne ihren Verehrer Camille mit der reichen Witwe verkuppeln will, setzt ihr Mann Baron Zeta auf den Lebemann Danilo Danilowitsch. Als Danilo aber in der gewitzten Hanna jene Frau wiedererkennt, die er vor ihrer Ehe liebte, aber aus Standesgründen nicht heiraten durfte, macht er einen Rückzieher. Am Ende der Nacht gibt es finanzielle Gewinner und emotionale Verlierer und ein unkonventionelles Paar, das Grenzen überschreitet. „Die lustige Witwe“, 1905 uraufgeführt, gilt als Geburtsstunde der modernen Tanzoperette und begründet Franz Lehárs Weltruhm. Berühmt sind seine glänzenden musikalischen Einfälle, wie „Da geh’ ich zu Maxim“, „Lippen schweigen“ oder das Vilja-Lied. Auf dem diplomatischen Parkett werden zu Walzer, Polka und Mazurka, aber auch zu Cancan und Cakewalk erotische und politische Interessen ausgetragen. Lehár zeigt eine bürgerliche Gesellschaft, die mit heimlichen Begierden provoziert und die Abgründe hinter der Fassade mit Humor zu überspielen weiß. Diese Operette, in der eine selbstbewusste Frau alle Fäden in der Hand hält, wird von der österreichischen Regisseurin Susanne Lietzow erstmals für die Vereinigten Bühnen Bozen in Szene gesetzt. Die griechische Dirigentin Elisa Gogou wird dem Spiel mit dem Feuer musikalisch nachspüren. Koproduktion mit der Stiftung Haydn von Bozen & Trient Baron Mirko Zeta Stephanos Tsirakoglou Valencienne Jasmina Sakr Graf Danilo Danilowitsch Erwin Belakowitsch Hanna Glawari Netta Or Camille de Rosillon Maximilian Mayer Vicomte Cascada Felix Heuser Raoul de St. Brioche Jakob Pejcic Bogdanowitsch Lukas Karzel Sylviane (Grisette 1) Joel Zupan Kromow Reinwald Kranner Olga (Grisette 2) Laura Hilden Pritschitsch Glenn Desmond Praskowia (Grisette 3) Johanna Zachhuber Njegus Klaus Huhle Lolo (Grisette 4) Anjulie Hartrampf Dodo (Grisette 5) Tabea Tatan Jou-Jou (Grisette 6) Irene Eggerstorfer Mann 1 N. N. Mann 2 Gregor Eisenhut Tänzerin & Dance-Captain Valentina Del Regno Musikalische Leitung Elisa Gogou Regie Susanne Lietzow