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Niemand wartet auf dich - Veröffentlicht von martin_inside

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Event-Informationen

von Lot Vekemans
mit: Sabine Ladurner
Regie: Christina Khuen
Ausstattung: Andrea Kerner
Technik: Gregor Marini

Wo: Schaufenster neben dem Theatereingang, Freiheitsstraße 27
Das Publikum sitzt im Freien, Reservierung und FFP2 Maske erforderlich!

„Alles ist heutzutage so nah. Alles, was rüttelt, rüttelt auch an meinen eigenen Toren.
Der Luxus, sich abschotten zu können, ist verschwunden- unter einem Stein auf der Wiese zu leben und so zu tun, als würde einem das alles nichts angehen-
man kann sich nicht mehr verschließen.“
Eine Schauspielerin macht sich auf ihre persönliche Suche nach dem Politischen und erfindet sich dazu zwei Figuren: Die 85jährige Johanna, die den Müll anderer entsorgt, anstatt sich darüber zu ärgern, und die Politikerin Ida, die nach einer Wahlniederlage die Konsequenzen zieht und ihr persönliches Scheitern hinterfragt.

Das Stück der vielgespielten holländischen Dramatikerin und Autorin Lot Vekemans geht der Frage nach, inwieweit man als Individuum Verantwortung für die Welt übernehmen kann und soll- und ist durchaus als Aufforderung zur persönlichen Reflexion darüber zu verstehen.
Das Tida geht mit dieser Produktion, (die in einem gedanklichen Dialog mit „Endlose Aussicht“ von Theresia Walser steht) in eine neue, der Zeit angemessene „Spielstätte“- dem Schaufenster des Kurhauses, direkt neben dem Eingang zum Theater.
Wir empfehlen warme Kleidung!

Kontakte :

Datum und Uhrzeit des Events :

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  • Da questa sera si recita a soggetto, ovvero si improvvisa. Come prevedere dunque cosa accadrà proprio durante lo spettacolo che vedrete voi? Dipende dal pubblico, dal clima, dagli attori, da chi sceglierà di parlare per primo. A soggetto, ovviamente; a braccio, con dei punti fissi ma senza copione. Si parte dalla pièce di Pirandello, il quale nell’avvertenza posta in testa al terzo dramma della “trilogia del teatro nel teatro” si premura di scrivere al primo rigo: “L’annunzio di questa commedia, così nei giornali, come nei manifesti, dev’esser dato, senza il nome dell’autore”. Ovvero senza il suo di nome. E nell’elenco degli attori e delle attrici in cartellone mette al primo posto: “col concorso del pubblico che gentilmente si presterà”. Da questo testo si partirà per un viaggio, sempre accompagnati dal capocomico Paolo Rossi e la sua compagnia di giro, in un percorso sì pirandelliano, ma anche profondamente attuale. Perché Paolo da un lato parla direttamente con Luigi Pirandello e si lascia consigliare e portare avanti nella trama, dall’altro resta e rimane ancorato alla realtà, e a come la realtà odierna e più spiccia non possa non entrare inevitabilmente in qualsiasi cosa che sia viva come il teatro. La vita nel teatro, dunque, ma anche il teatro nella vita, ovvero il nostro bisogno continuo di mostrarci performanti in tv e sui social. Forse ci siamo tutti trasformati in personaggi tragicomici in cerca d’autore. “Ma scusa, se Pirandello pur di mantenere il segreto più misterioso sul suo testo ha fatto togliere il proprio nome dal cartellone”, dice Paolo Rossi, “chi sono io per spoilerare ciò che accadrà nello spettacolo di questa sera? Non sono mica un indovino, sono un comico scavalcamontagne. Se le parole per la “scheda” non le ha trovate un premio Nobel per la Letteratura, non potete pretenderle da me che ho fatto l’Itis!” E conclude: “Perché mettere in scena proprio questo testo? I miei maestri sono Fo, Gaber, Jannacci, Strehler e Pirandello. Ma Pirandello è quello che ultimamente frequento più spesso. Mi è anche apparso in sogno. Una volta, c’era anche Marta Abba, mi ha parlato di questo testo spiegandomi perché fosse proprio il momento giusto. Ma mi son svegliato per andare in bagno appena prima che me lo svelasse.” Lo svelamento avverrà direttamente sul palco, dal vivo. Ma solo a patto che tutti s’improvvisi all’unisono. AGIDI presenta Paolo Rossi in Da questa sera si recita a soggetto! Il metodo Pirandello drammaturgia di Paolo Rossi e Carlo G. Gabardini con gli attori Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Caterina Gabanella, Laura Bussani, Alessandro Cassutti e con la partecipazione del pubblico aiuto regia Luca Orsini scene Lorenza Gioberti costumi Elisabetta Menziani luci Elena Vastano ideazione e regia di Paolo Rossi durata: 120 minuti
  • Traviata è il primo capitolo di un coraggioso progetto firmato da Monica Casadei, eclettica coreografa emiliana formatasi fra Italia, Inghilterra, Francia e vari soggiorni in Oriente, dedicato al celebre Maestro Giuseppe Verdi, che si propone di tradurre nel linguaggio della danza i melodrammi più celebri del più amato compositore italiano. Quella della Casadei è una resa scenica viscerale, fiammante di ardore e tormento che sino ad ora non aveva avuto precedenti nella danza contemporanea. Una danza esplosiva di corpi cangianti e multiformi, immersi nelle tinte del candore del bianco, del rosso passionale e del nero dolente ed impuro. Nulla si risolve in questo Corpo a Corpo con Verdi. Dietro i valzer, il male che attende. Dietro le feste e la forma, una società in vendita, vuota, scintillante. Quella di Casadei è una Traviata letta dal punto di letta di Violetta: la sua storia d’amore, la malattia, la gelosia, la società, si fanno intime e si allargano a un profondo discorso intorno alla femminilità. L’opera arde di una nuova potenza evocativa. Quella di Violetta è una storia in cui il senso della fine scorre ad ogni alzar di calice. «È tardi. È tardi» canta Violetta gravemente malata di tisi, sente che la sua fine è ormai vicina e aspetta che Alfredo vada da lei. E la frase «È tardi» diventa la chiave di Traviata della compagnia Artemis. Due parole che risuonano come una campana a morte. Perché nulla può essere recuperato. Perché Violetta, in abito rosso, danza e il suo cuore non può che grondare sangue che - oltre alla malattia - è anche segno di una ferita interiore da cui non c’è che scampo. Coreografia, regia, scene, luci e costumi Monica Casadei Assistente alla coreografia Elena Bertuzzi Musiche Giuseppe Verdi Elaborazione musicale Luca Vianini Drammaturgia musicale Alessandro Taverna Produzione Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Ferrara durata: 85 minuti
  • Es gibt Termine vom 10 Apr 2024 bis 26 Apr 2024
    von Marlen Haushofer, in der Fassung von Dorothee Hartinger mit: Sabine Ladurner Regie: Magdalena Schwellensattl Ausstattung: Zita Pichler Eine Frau wacht eines Morgens in einer Jagdhütte auf und findet sich eingeschlossen von einer unsichtbaren Wand, hinter der kein Leben mehr existiert. In völliger Isolation, ohne menschliche Gesellschaft und Kommunikation, geht es nur mehr ums Überleben. Eine theatralische Überarbeitung des bekannten Buchs von Marlen Haushofer.